Gino e Ugo, due robot umanoidi attivi in ospedale a Modena

Semplificare l’esperienza ospedaliera delle persone con autismo e disabilità intellettive grazie al supporto di robot umanoidi. È l’obiettivo del progetto organizzato dall’associazione “Aut Aut”, “Cardiologia – Programma Pascia” e “il Tortellante”.

I robot in ospedale

Tutto questo avviene a Modena dove l’utilizzo della terapia robotica non è una novità. Al Policlinico, infatti, è in funzione il centro “Pascia” (Programma assistenziale scompenso cardiaco, cardiopatie dell’infanzia e a rischio). Un’esperienza tanto positiva quanto complessa. Questo a causa delle difficoltà di comunicazione, comprensione e comportamenti, tipiche della patologia autistica.

La sperimentazione di Gino e Ugo (due robot umanoidi) inizia quindi per facilitare l’esecuzione delle procedure cliniche dei vari esami cardiologici, ma l’obiettivo è quello di ampliare le aree sanitarie disponibili a essere coinvolte nel programma.

Robot umanoidi (Nao)

I robot Nao sono dotati di numerosi sensori che gli consentono di percepire il mondo e reagire in maniera appropriata. Una serie di microfoni e altoparlanti gli consentono di sentire e parlare; telecamere e sensori di prossimità gli consentono di vedere e riconoscere le persone intorno a lui e, infine, una serie di giunti motorizzati che gli consentono di muoversi ed esprimere emozioni attraverso i movimenti del corpo.

I robot, inoltre, possono essere programmati per diversi tipi di attività e questo ne ha reso possibile l’utilizzo in diversi settori tra cui educazione, ricerca e intrattenimento.

Per quanto concerne il campo dell’autismo, diversi studi scientifici hanno dimostrato come possono aiutare a migliorare le abilità sociali e di comunicazione. Questo perché possono venir utilizzati per insegnare  il linguaggio e la conversazione o per aiutare a comprendere espressioni facciali ed emozioni.

Emanuele Boi

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