Decreto Mille proroghe, smart working prorogato al 30 giugno per fragili e genitori di under 14

Lo smart working per i fragili viene prorogato fino al 30 giugno 2023, mentre per il solo settore privato varrà anche per i genitori di figli under 14. La modifica va a prorogare fino a metà anno la possibilità del lavoro remoto anche in assenza degli accordi individuali, a condizione però «che tale modalità sia compatibile con le caratteristiche della prestazione».

I lavoratori fragili

Riguardo i lavoratori fragili, la situazione è più complessa perché il diritto viene negato a tutte le altre proroghe e non tutela i lavoratori che non possono operare in smart working e che rimangono quindi in un limbo di incertezza.

La copertura finanziaria trovata per questi interventi è di 16 milioni di euro provenienti oltre che dal ministero del Lavoro, anche dai ministeri dell’Economia e delle Finanze e dell’Istruzione e del Merito. Si tratta però di una cifra che non basta a coprire le necessità dei lavoratori fragili che non possono essere messi in smart working e avrebbero dunque bisogno di essere sostituiti nelle loro mansioni.

I numeri dello smart working

Nel 2022 sono stati 3,6 milioni i lavoratori che hanno usufruito dello smart working. In pratica, circa mezzo milione in meno rispetto all’anno precedente, maggiormente condizionato dalle misure anti-Covid. Il numero è comunque di gran lunga superiore rispetto al periodo pre-pandemia (gli smart worker all’epoca erano circa 600 mila, di cui meno del 7 per cento nella Pa).

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