Sardegna, un tablet su ogni mezzo di soccorso per far dialogare ambulanza e operatore di centrale

Rendere più efficiente il dialogo tra operatore di centrale e ambulanza attraverso una cartella clinica digitale. Questo il progetto di Areus (Azienda regionale dell’emergenza e urgenza della Sardegna) che ha distribuito circa 270 tablet alle postazioni di base dei soggetti convenzionati e quelli avanzati dell’Azienda. A questi, nei prossimi giorni si andranno ad aggiungere altri 80 dispositivi

Compito di Areus è infatti garantire, gestire e rendere omogeneo nel territorio della Sardegna il soccorso sanitario di emergenza-urgenza territoriale. Oltre a gestire il 118 con l’elisoccorso, l’ente si occupa anche del servizio di trasporto del sangue così come coadiuvare le attività connesse con i trapianti mettendo a disposizione la logistica.

Un importante progetto di digitalizzazione di emergenza-urgenza

Durante la richiesta d’aiuto, l’operatore raccoglierà le informazioni del paziente e la geo-localizzazione. Successivamente l’equipaggio del mezzo di soccorso raccoglierà i dati anagrafici del paziente compilando una cartella clinica digitale. In questa saranno annotati i sintomi, le manovre effettuate, i parametri vitali (pressione e frequenza del battito cardiaco) ed eventuali farmaci somministrati.

Questi dati saranno inviati al medico di centrale che procederà alla consultazione e la successiva archiviazione. Grazie a questa innovazione, il medico di centrale sarà costantemente aggiornato sulla posizione delle ambulanze sul territorio così da ridurre i tempi di intervento.

Dialogo costante

I responsabili di Areus spiegano come «l’operatore potrà inserire velocemente i traumi riscontrati nel pazienze che verranno poi visualizzati sull’immagine interattiva del corpo umano a disposizione del sistema di Pronto Soccorso in cui il paziente sarà trasferito per le cure. Grazie al dispositivo, inoltre, è possibile inviare foto e video alla Centrale operativa per descrivere al meglio la situazione».

I tablet consentiranno anche di monitorare lo stato di avanzamento della missione così come altre informazioni (coordinate di localizzazione, tempi e percorrenze, livello di operatività del mezzo) in modo tale da agevolare gli interventi di soccorso nelle zone periferiche. L’obiettivo finale è quindi favorire una maggiore rapidità e precisione degli interventi.

Emanuele Boi

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