Il settimanale Gente punta i riflettori sui centenari sardi

Sulle pagine di Gente, famosa rivista di attualità, si parla del progetto “Perdas – People with estreme resources during ageings in Sardinia” promosso dal presidente Ierfop Onlus e Comunità Mondiale della longevità Roberto Pili e dall’Università di Cagliari.

A una breve illustrazione delle statistiche sui centenari a livello nazionale e mondiale e delle abitudini che ne caratterizzano la vita, seguono le dichiarazioni del presidente Ierfop e della Comunità Mondiale della Longevità Roberto Pili.

Sul settimanale si leggono le dichiarazioni del presidente Roberto Pili: «su 1740 abitanti, Perdasdefogu conta 8 centenari residenti e una quarantina di ultranovantenni» proseguendo dicendo come «studieremo con i più moderni sistemi della psicologia clinica le peculiarità di questi centenari, tutti in buone condizioni di salute e ottime condizioni di benessere».

Nell’articolo si mette in evidenza come gli anziani in Sardegna siano abituati a utilizzare sia le proprie risorse individuali che quelle della comunità in cui vivono.

«Se la senescenza porta a una riduzione progressiva delle risorse individuali» sottolinea Roberto Pili, «loro sopperiscono attingendo a quelle sociali e ambientali, proprio perché sono parte di una comunità. Questo è un sistema che permette un adeguato funzionamento rispetto alle sfide della quotidianità. È cosi che dal punto di vista psicologico gli anziani mantengono l’autostima, guadagnando un livello di benessere percepito elevato».

Nell’articolo non viene trascurata, inoltre, l’importanza dell’attività fisica, associata alla dieta mediterranea. E se in diverse parti del mondo il rapporto tra uomini e donne centenarie è di uno a cinque, l’Ogliastra rappresenta un’eccezione. «Queste comunità sono da sempre dedite alla pastorizia» sottolinea ancora Roberto Pili «il che comporta soprattutto per i maschi la necessità di vivere camminando, perché seguire un gregge significa fare anche venti chilometri al giorno. Ecco perché il numero dei centenari ogliastrini è uguale a quello delle donne».

Emanuele Boi

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