La ministra della Disabilità Locatelli, il punto su quanto fatto e quello da fare

Il direttore della Formazione Ierfop Bachisio Zolo con la ministra della Disabilità Alessandra Locatelli in occasione della sua ultima visita a Cagliari

La disabilità in Italia: a che punto siamo?

In questi anni sono stati raggiunti obiettivi importanti, ma la strada da percorrere è certamente ancora lunga. Viviamo, però, un tempo di transizione e di cambiamento che ci consegna opportunità straordinarie che dobbiamo saper cogliere. Dal Pnnr alla legge delega sulla disabilità che attueremo pienamente nei prossimi mesi: abbiamo la possibilità di dare finalmente risposte concrete e di intercettare in modo più puntuale i bisogni delle persone con disabilità e delle loro famiglie.

La figura del caregiver

A breve istituirò un tavolo di lavoro sul riconoscimento del caregiver familiare perché le persone che amano e che curano i propri cari non continuino a rimanere invisibili. L’obiettivo è arrivare a un provvedimento condiviso che assicuri più servizi di sostegno e tutele fiscali con una particolare attenzione ai caregiver familiari conviventi. Ritengo che per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie sia necessario partire dalla formazione, dall’inclusione lavorativa, dalla garanzia di una piena accessibilità universale e di un accompagnamento al durante e dopo di noi, nel rispetto del progetto di vita di ogni persona.

Risorse economiche

Nella legge di bilancio abbiamo reso strutturale la maggiorazione dell’assegno unico per le famiglie che hanno un figlio con disabilità a carico, abbiamo preservato la possibilità di accedere al reddito di cittadinanza a quelle famiglie che hanno un familiare con disabilità, abbiamo approvato la proroga della detrazione al 75 per cento sugli interventi di abbattimento delle barriere architettoniche fino al 2025 e la relativa semplificazione per l’approvazione degli interventi a livello condominiale. Abbiamo risolto, inoltre, un problema molto sentito dagli studenti con disabilità che non potevano beneficiare delle borse di studio che si cumulavano con la pensione e l’assegno di invalidità. Ho poi voluto istituire un Fondo per le Periferie Inclusive, di 10 milioni di euro così da poter sostenere le persone con disabilità che vivono in contesti disagiati. Tutta la manovra va nella direzione di sostenere le fasce più deboli. Abbiamo tracciato la strada e nei prossimi mesi continueremo in questa direzione.

Mobilità persone disabili

Abbiamo messo allo studio la possibilità di consentire alle persone che necessitano di un assistente per viaggiare in aereo, in nave o in treno, di pagare un solo biglietto e non già doppio considerando appunto l’accompagnatore. Non credo possa essere questo un obiettivo troppo oneroso e si tratta di un intervento all’insegna dell’equità e dell’uguaglianza di diritti.

Borse di studio e pensione di invalidità

Si tratta di un emendamento governativo sul quale abbiamo lavorato con i miei uffici per sanare una situazione di “ingiustizia”. Grazie a questo provvedimento risolviamo un problema che per anni ha penalizzato gli studenti con disabilità e compiamo un altro passo per la promozione dell’inclusione di tutti gli studenti così da favorire e costruire un miglior percorso per il lavoro e per il loro futuro.

Sclerosi multipla

Nella Carta dei diritti per le persone con sclerosi multipla di Aism sono declinati valori e principi universali con una visione trasversale e di semplificazione che condivido sin dal principio del mio mandato e che sono parte fondante dei principi della Convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità. Oggi più che mai, tutti insieme abbiamo il dovere di valorizzare percorsi e attività virtuose gestite da associazioni ed enti del Terzo Settore in grado di rispondere in modo preciso e capillare alle persone con disabilità, alle loro famiglie, a chi ha una malattia cronica degenerativa, rara od oncologica, sostenendo attivamente anche i percorsi al fianco e al servizio di tutti i cittadini.

Dopo di noi

La legge 112/2016 è stata un’innovazione importante e ha avuto un ruolo decisivo nell’applicazione del progetto di vita. Istituirò un apposito tavolo di riflessione perché adesso è necessario migliorare la norma e garantire a tutte le persone con disabilità di poter accedere ai percorsi previsti, ampliando le maglie dei requisiti di accesso. Serve, poi, ragionare del “Durante noi” che è un tema di grande importanza per le famiglie. Anche su questo apriremo una riflessione che contemperi le esigenze di accompagnamento alla vita autonoma da parte della famiglia anche con il bisogno di momenti di sollievo sempre meglio definiti e organizzati nel percorso.

Disabilità e assistenzialismo

Oggi la prospettiva è cambiata e questo sguardo nuovo deve guidare la nostra azione: non si tratta di ritagliare uno spazio a chi è più fragile, ma di valorizzare i talenti e le competenze di tutti per poterle mettere al servizio della comunità. Penso alla questione abitativa e all’inclusione lavorativa. Su questo intendo impegnarmi con ancora più forza, valorizzando quei progetti innovativi già presenti in molti territori del nostro Paese. È una responsabilità e un impegno che tutti insieme dobbiamo assumerci.

L’accertamento della condizione di disabilità

L’obiettivo è quello di spostare l’attenzione e l’oggetto stesso della procedura di accertamento dalle tabelle, all’aspetto funzionale della persona. Per questo, coerentemente con i criteri previsti dalla legge delega si adotterà la Classificazione internazionale del funzionamento (Icf) e si introdurrà anche una definizione di “profilo di funzionamento” rispondente all’Icf stessa e alle disposizioni della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. In parallelo, il decreto semplificherà gli aspetti procedurali e organizzativi e riunificherà le procedure di accertamento delle varie condizioni di invalidità civile, sordità, cecità civile, sordocecità e di quelle previste dalla legge n. 104 del 1992.

Bachisio Zolo

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