Il Museo Omero di Ancona per non vedenti in ricordo dei fondatori

Lo scorso 8 febbraio si spegneva il professor Sergio Rigotti, figura essenziale nella nascita e successivo sviluppo del Museo Tattile Statale Omero di Ancona.

Aldo Grassini, presidente del Museo, lo ha ricordato con un messaggio: «nel lontano 1986, quando era preside dell’Istituto d’Arte Edgardo Mannucci di Ancona, Rigotti fu tra i primissimi a prestare orecchio alla fantasia un po’ folle e un po’ visionaria di chi proponeva la creazione di un museo tattile che non esisteva in nessuna parte del mondo».

Gli viene riconosciuto anche il prezioso contributo attraverso «i suoi consigli e le sue iniziative in qualità di rappresentante della Provincia di Ancona in seno al Comitato Consultivo previsto dalla legge istitutiva».

La storia del Museo

Era il 1985 quando Daniela Bottegoni e il marito Aldo Grassini, entrambi non vedenti, hanno l’idea di creare un museo in cui tutto potesse essere toccato. Nell’1986, l’idea trova il sostegno di Rosa Brunori Ciriaco, allora dirigente della Regione Marche all’Assessorato Servizi Sociali. Nel 1993 il Comune di Ancona con il contributo della Regione Marche e su ispirazione dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti istituisce il Museo Omero. Inizialmente erano presenti 19 copie in gesso di scultura classica e un modellino architettonico. Nel 1997 il trasferimento con una collezione ampliata.

Il Parlamento lo riconosce come Museo Statale nel 1999 confermando così una valenza unica a livello nazionale. Nella Legge 452 del 25 novembre 1999, in particolare all’articolo 2, nel riconoscere le finalità del Museo, si parla di «promuovere la crescita e l’integrazione culturale dei minorati della vista e di diffondere tra essi la conoscenza della realtà».

Nel 2012 il Museo si trasferisce alla Mole Vanvitelliana di Ancona, sua sede definitiva.

Emanuele Boi

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