La favola a lieto fine di Diallo approdato nel 2022 in un paese del Gargano

Nella foto, Diallo

Dal barcone degli immigrati al campo di calcio. È la storia di Diallo, ragazzo etiope di 17 anni. Orfano di entrambi i genitori viene accolto in Italia nel 2022 dal Centro Sai per Msna. Studia l’italiano e trova lavoro in un supermercato. Poi, come tanti ragazzi ha il sogno di giocare a calcio. Per questo motivo inizia ad allenarsi con la Real Rodi Garganico che opera per l’inclusione in squadra di calciatori extracomunitari.

Essendo però un minore extracomunitario, per riuscire a tesserarlo è stato necessario interloquire (con non poche difficoltà) direttamente con la Fifa. Recentemente la Federazione ha dato l’ok per far scendere il ragazzo in campo.

A rendere possibile questa che sembra una fiaba a lieto fine è Mario Carnevale, 40 anni, bocconiano di Rodi Garganico che con gli ex compagni di scuola ha deciso di far rinascere una squadra nel suo paese «all’insegna dell’accoglienza, inclusione, rispetto reciproco e lotta al razzismo».

In società opera anche Cinzia Leccese, operatrice all’integrazione del centro Sai per Msna «Villa San Michele» di Rodi Garganico diretto da Michele Tamburrano. Lei lavora per l’inclusione in squadra di calciatori extracomunitari del centro di accoglienza/recupero. «È stata un’impresa tesserare Diallo, è un minore extracomunitario e abbiamo dovuto relazionarci direttamente con la Fifa a Ginevra con non poche complessità. Ma ora» conclude Carnevale, «Diallo oltre ad allenarsi può anche giocare le partite».

In una squadra, nata lo scorso agosto, presente sui social con una pagina Facebook e un profilo su TikTok. Il tutto all’insegna dell’inclusione e dell’abbattimento delle barriere razziali.

Emanuele Boi

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