Il labirinto del film “Il nome della rosa” diventa accessibile a persone con disabilità visiva

L’artista Michela Nibaldi

Si tratta di una riproduzione fedele dell’originale, utilizzato dallo scenografo tre volte premio Oscar Dante Ferretti per creare il labirinto del famoso film diretto da Jean-Jacques Annaud nel 1986 e ispirato all’omonimo romanzo scritto da Umberto Eco. A realizzare la copia per il museo tattile Omero di Ancona è stata l’artista Michela Nibaldi, in arte Niba, scultrice originaria di Recanati.

Michela ha iniziato a lavorare al progetto partendo da alcune foto del bozzetto originale ed è riuscita a ricreare la posizione dei vari elementi architettonici che compongono il castello.

«Il plastico» spiega la scultrice, «è costituito da sei torri uguali a pianta esagonale: quella centrale completa e quelle attorno suddivise a metà per permettere la visione dell’interno, composto a sua volta da un intricato gioco di ballatoi e rampe di scale con più di 400 scalini complessivi».

Il materiale scelto per la realizzazione è il legno, per via della sua resistenza e duttilità.

Il plastico che riproduce il castello della Rocca è stato presentato durante l’inaugurazione ad Ancona di “Scenaria”, il primo festival europeo dedicato alla scenografia e va ad aggiungersi agli altri elementi presenti nel percorso multisensoriale del museo tattile Omero di Ancona.

Roberta Gatto

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