Il”Progetto ‘Millo Mì… va a scuola” in Sardegna e insegna l’inclusione

Combattere le disuguaglianze raccontando la disabilità. È l’intento dell’assessorato regionale sardo della Pubblica Istruzione che ha presentato il progetto educativo sulla disabilità denominato “Millo Mì … Va a scuola”. Il progetto è destinato a tutti i bambini delle 480 primarie della Sardegna dove si contano quasi 47 mila alunni. Proprio questa platea di giovani studenti verrà sensibilizzata attraverso un fumetto che si intitola proprio “Millo Mi… Va a Scuola, la storia del granchio parlante”. L’iniziativa, promossa dal campione Jeff Onorato è stata patrocinata dal Coni regionale e dall’Ufficio Scolastico della Sardegna.

Il progetto mira a far sì che l’inclusione non sia solo una frase di rito, ma sia qualcosa che si vuole mettere in concreto attraverso il coinvolgimento dei ragazzi così per dimostrare come tutti siamo uguali, tutti abbiamo delle doti nonostante qualche malattia che può apparentemente distogliere da quelle che sono le nostre aspettative. L’iniziativa intende soprattutto promuovere l’ autostima sviluppando l’accettazione della propria condizione. Una volontà, questa, da sviluppare nel gruppo scuola. «Facendo sport» spiega Jeff Onorato, «si impara a soffrire assieme, a cadere e a rialzarsi e si impara la disciplina così da sentirsi tutti uguali. Ognuno di noi può dare quello che ha dentro e non necessariamente quello che naturalmente magari può dimostrare fuori con qualche limitazione sensoriale, uditiva e di deambulazione».

Il fumetto verrà ora distribuito in tutte le scuole primarie e assume il delicato ruolo di rappresentare, in chiave metaforica, quella parte della società che ancora fatica ad accreditare al mondo della diversa abilità: talento, autonomia, ricchezze di pensiero e di azione. Il libro è in bilico tra realtà e fantasia, ed evidenzia con leggerezza, importanti concetti legati all’accettazione, l’autostima, la forza di volontà. Verbi insostituibili ed elementi indispensabili per costruire il futuro dei giovani.

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