Il sardo Lino Cianciotto, guida escursionistica e fotografo, tra i protagonisti di “Sport senza barriere”, iniziativa promossa dall’Inail

Lino Cianciotto in una foto tratta dal suo profilo Facebook

Lino Cianciotto in una foto tratta dal suo profilo Facebook

Nel racconto di Lino, pubblicato sul portale di Inail.it emerge la sua passione per il trekking, l’amore per la Sardegna e la volontà di farla conoscere.

Nel 2013, tuttavia, la vita di Lino cambia. Durante un’escursione, infatti, una porzione di roccia frana colpendogli una gamba.

Ma Lino trova la forza di reagire: «dopo qualche giorno ho avuto la consapevolezza che l’amputazione sarebbe stata la scelta migliore e una protesi mi avrebbe permesso di riprendere a camminare come ho sempre fatto».

Grazie a una “protesi sportiva”, quindi, Lino è tornato non solo a camminare, ma anche a praticare sport: utilizzare la mountain bike, andare in canoa e fare arrampicata. Aggiunge soddisfatto: «ho anche preso il brevetto da sub, realizzando un sogno».

«La protesi ha fatto tantissimo, ma è ciascuno di noi a fare la differenza»

Dopo essersi ripreso la vita, Lino si è interrogato su come il mercato del lavoro avrebbe risposto alla sua disabilità.

«Sono tornato ad accompagnare i gruppi in escursione dopo due mesi» racconta, «perché è importante porsi dei traguardi raggiungibili. La protesi ha fatto tantissimo, ma è ciascuno di noi a fare la differenza».

“Sport senza barriere”, gli obiettivi

Attraverso l’iniziativa, l’Istituto intende mettere in risalto gli effetti benefici dell’attività sportiva, facendo raccontare in prima persona dagli assistiti l’esperienza. I protagonisti delle storie, grazie alle loro testimonianze, possono rappresentare degli esempi per quanti in seguito a un infortunio sul lavoro devono affrontare disagi e difficoltà nella vita di tutti i giorni.

Emanuele Boi

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