Torino capitale del Para Standing Tennis

La seconda edizione del Torneo Dimostrativo di Para Standing Tennis si è conclusa nei giorni scorsi a Torino. Ventotto atleti provenienti da dodici nazioni si sono affrontati sul campo. La brasiliana Thalita Silvia Rodrigues si è affermata nel singolare Pst 1-2 mentre nel singolare pst 3-4 è stato lo statunitense Daniel Robert Scrivano ad aggiudicarsi il primo posto. Nel doppio pst 1-2, invece, sono emersi gli austriaci Wolfgang Bliem e Matthias Höll sulla coppia cileno-argentina Luis Andrés ViñalesHidalgo e Javier Bespresvany.

Il Para Standing Tennis

A differenza del tennis paralimpico giocato in carrozzina e riconosciuto dal Cip (Comitato Italiano Paralimpico), il para standing tennis è giocato in piedi.

Sono circa 300, secondo un censimento a livello mondiale, gli atleti che lo praticano, ma non esiste una classificazione a livello internazionale. Per questo motivo l’International Para Standing tennis ha ideato delle categorie basate sulla tipologia di disabilità motoria degli atleti.

Quanti hanno una disabilità ad arti superiori o similari (quali amputazioni o malformazioni alle braccia) sono raggruppati nella classe Pst 1; quanti hanno amputazioni agli arti inferiori sotto il ginocchio o similari nella classe Pst 2; gli atleti con amputazioni agli arti inferiori sopra il ginocchio nella classe Pst 3 e gli atleti con acondroplasia, tra le condizioni tipiche del “nanismo”, o similari nella classe Pst 4. Gli incontri di classe Pst 4 prevedono, al pari del tennis paralimpico, due rimbalzi.

Atteso il riconoscimento internazionale

L’associazione si pone l’obiettivo dell’inserimento del Para Standing Tennis alle Paralimpiadi. Prima come disciplina sperimentale e successivamente come sport ufficiale. Non è ancora arrivato però il via libera dell’International Tennis Federation e per questo motivo attualmente è riconosciuto solo il tennis in carrozzina.

Il Para Standing Tennis in Italia è arrivato grazie a Sportdipiù, associazione per lo sport per disabili sorta a Torino nel 2000.

Emanuele Boi

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