Legge 68/99: è tempo di riforme

A dirlo è Vincenzo Falabella, il presidente nazionale della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (Fish), scelto come rappresentante del Consiglio Nazionale del Terzo Settore presso il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (Cnel).

Gli obiettivi

La nomina ufficiale di Falabella potrà finalmente far valere i diritti delle persone disabili anche all’interno del Cnel, l’organo pubblico di consulenza per il Parlamento e il Governo in materia di economia e lavoro.

L’intento di Falabella è richiamare l’attenzione sui temi, i principi e gli ideali che hanno sempre ispirato il Terzo Settore, con l’obiettivo di colmare il divario tra le esigenze dei cittadini e i servizi attualmente disponibili. A tal fine, Falabella dichiara l’importanza di una maggiore collaborazione tra la Pubblica Amministrazione e il Terzo Settore. Secondo il presidente della Fish, infatti, la Pubblica Amministrazione non può limitarsi alla fornitura di beni e servizi per la collettività, ma deve anche comprendere la costruzione di un valore collettivo. In questa visione, le organizzazioni del privato sociale non devono essere considerate come concorrenti, ma come complementari.

Lavoro, diritti e welfare collaborativo

Per Falabella, «è necessario sviluppare un nuovo sistema di welfare basato sulla collaborazione. La co-programmazione e la co-progettazione saranno quindi strumenti essenziali per innovare un sistema inclusivo che riconosca i diritti di ogni cittadino».

La disabilità in Italia coinvolge circa ben 12 milioni di persone, il che si traduce in un capitale umano piuttosto vasto e variegato. Anche in virtù di questo, secondo il presidente della Fish, è essenziale affrontare in modo adeguato questioni cruciali come il lavoro, la formazione e gli investimenti a sostegno delle persone con disabilità, riformando la Legge 68/99. Dopo 24 anni, infatti, risulta necessario un nuovo approccio in grado di «porre la persona al centro e considerando il lavoro non solo come un elemento di produzione o profitto, ma come un bisogno essenziale per ogni individuo».

I diritti e la convenzione Onu

Falabella ricorda anche come la Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità ratificata dall’Italia 14 anni fa, abbia ridefinito il concetto di disabilità stessa: «i diritti delle persone con disabilità sono oggi diritti umani e una situazione di maggiore o minore disabilità è determinata dal contesto, con le relative barriere materiali, sociali e culturali e la presenza o meno di strumenti che servano a superarle». In conclusione, si sottolinea l’importanza di «creare una società che riconosca finalmente i diritti costituzionali delle persone disabili, a partire da un investimento in termini culturali e di risorse finalizzate a garantire pari dignità e opportunità a tutte le persone con disabilità e alle loro famiglie».

Roberta Gatto

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