Bachisio Zolo, «gli enti pubblici imparino le funzioni della Disability Card»

Bachisio Zolo

Ricordiamo tutti che cos’è la “Disability Card”. Si tratta del documento in formato tessera che permette alle persone con disabilità di accedere a beni e servizi, pubblici o privati, gratuitamente o a tariffe agevolate. Era nata grazie a un progetto pilota finanziato dall’Europa e che ha coinvolto otto Paesi. L’Italia ha partecipato all’iniziativa attraverso un Decreto del presidente del Consiglio nel 2020 facendo così diventare la Carta europea della disabilità uno strumento importante. Ma forse ancora poco conosciuto.

«Nonostante le buone intenzioni del Governo» lamenta il direttore della Formazione Ierfop Onlus Bachisio Zolo e presidente di Unione Ciechi d’Europa, «questo importante strumento di aiuto per le persone disabili oggi è molto poco conosciuto proprio dagli enti che invece lo dovrebbero promuovere diffondendolo e facilitandone l’impiego». Qualche esempio? «Le Poste italiane, la stessa Inps» denuncia Zolo, «regolarmente disattendono le disposizioni e le agevolazioni insite nella Disability Card».

La denuncia del direttore della Formazione Ierfop Onlus Bachisio Zolo, cieco dalla nascita, arriva da esperienza diretta. «Mi sono messo in contatto con il Comune di Cagliari per il rinnovo del contrassegno dei disabili da apporre nell’auto. Ebbene» continua Zolo, «mi è stato richiesto di riprodurre l’intera documentazione medica e civile come se nel frattempo le condizioni originarie potessero essere cambiate».

Il pass auto è una delle agevolazioni previste appunto dal Governo per supportare le persone con una disabilità. Si tratta di un tagliando che riporta il simbolo grafico della disabilità e consente al titolare che faccia uso di un veicolo di usufruire di facilitazioni nella sosta e nella circolazione del mezzo impiegato. È principalmente indirizzato ai soggetti con problemi di deambulazione e ai non vedenti.

«Se una persona disabile già ha ottenuto la disability card rilasciata dall’Inps» sottolinea ancora Zolo, «perché mai enti come le Poste, la stessa Inps e, soprattutto, i Comuni non ne devono conoscere la funzione? Si tratta di una grave carenza di conoscenza di cui a farne spese sono proprio le persone meno avvantaggiate».

Perché la Disability Card non è solo la tessera che permette di entrare gratis ai musei, ma uno strumento con ben più importanti servizi e agevolazioni minime. Che accertano una condizione fisica e non richiedono di far ripetere i requisiti necessari.

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