Smart working nemico per la salute?

Durante la pandemia, si è assistito a un aumento repentino del lavoro da remoto con conseguenze non solo sull’organizzazione aziendale e domestica, ma anche sulla salute dei lavoratori. La repentina diffusione di questa modalità lavorativa ha infatti portato con sé una serie di cattive abitudini, come l’adozione di posture scorrette e un aumento della sedentarietà.

Secondo l’analisi riportata da “The Hill”, il lavoro da remoto sembrerebbe correlato a disturbi del sonno, trombosi, stress e problemi di salute mentale. Dati allarmanti, se si considera che a marzo 2023 circa 22 milioni di americani lavoravano ancora completamente da remoto e avevano uno stile di vita sedentario portando a gravi conseguenze per la salute psicofisica.

Non solo negli Usa

A livello mondiale, ogni anno si registrano circa 3,2 milioni di morti correlate alla sedentarietà. Un sondaggio condotto nel 2022 da Upright, un’app dedicata alla salute della schiena, ha dimostrato come un lavoratore da remoto compie in media solamente 16 passi dal letto alla postazione di lavoro e la metà degli intervistati ha riportato una riduzione del movimento del 50 per cento o più durante l’ultimo anno.

Tra i rischi principali legati a uno stile di vita prevalentemente sedentario segnalati da “The Hill”, ci sono le trombosi venose: stare seduti per troppo tempo aumenta la possibilità di sviluppare coaguli di sangue che possono causare embolia polmonare o ostruzione del flusso sanguigno. Un altro rischio da non sottovalutare è l’aumento di peso, che può portare a insulino- resistenza e conseguentemente allo sviluppo di malattie cardiovascolari e diabete. Inoltre, trascorrere troppo tempo di fronte a uno schermo può peggiorare la vista e provocare frequenti emicranie. Secondo un’indagine condotta da “All About Vision”, i lavoratori da remoto trascorrono in media 13 ore al giorno davanti a uno schermo, due ore in più rispetto ai lavoratori in ufficio, trovandosi costretti a comunicare con superiori, colleghi e clienti utilizzando le videochiamate.

L’importanza della prevenzione

Sembrerebbe quindi, come lo smart-working possa essere un vero e proprio nemico della salute. Tuttavia, adottare misure preventive per ridurre i danni alla salute legati al lavoro da casa è possibile. Uno stile di vita sano, che comprende un’alimentazione equilibrata e attività fisica regolare può infatti ridurre il rischio di malattie e favorisce il benessere mentale.

È inoltre importante mantenere una postura corretta durante il lavoro, utilizzando sedie ergonomiche e regolando l’altezza del monitor, fare frequenti pause per muoversi e fare stretching, regolare l’illuminazione dell’ambiente di lavoro per evitare di affaticare la vista e limitare il tempo trascorso davanti agli schermi, facendo pause frequenti per riposare gli occhi.

Poche semplici regole che possono però fare la differenza e rendere il lavoro da remoto meno gravoso sia per il fisico che per la mente.

Roberta Gatto

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