Vita indipendente dei giovani con disabilità

Da un’iniziativa del Gruppo Giovani Uildm (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) nasce il Manifesto sulla Vita Indipendente, un’importante guida pratica pensata dai giovani con disabilità per i giovani con disabilità. Questo strumento, liberamente scaricabile a questo link, mira a fornire informazioni e supporto per l’autonomia personale contribuendo a creare una maggiore consapevolezza dei propri desideri e aspirazioni.

Il Manifesto

Risultato di un lungo percorso di confronto con incontri sia in presenza che online focalizzati sul tema della Vita Indipendente, il documento si propone come una guida pratica e fa il punto sulla disciplina riguardante la Vita Indipendente in Italia. Questa normativa, attualmente, è infatti affidata alle diverse legislazioni regionali, creando un notevole disagio tra i giovani con disabilità che spesso si trovano confusi e senza una guida chiara e uguale per tutti.

Gli obiettivi

La parola chiave è senza dubbio autonomia: il Manifesto si pone come strumento di cambiamento, richiamando l’attenzione sul significato profondo di un progetto di Vita Indipendente e sull’impatto sia a livello individuale che all’interno della comunità. Vengono fornite non solo informazioni, ma anche testimonianze di ragazze e ragazzi che hanno intrapreso un percorso di vita autonoma.

L’obiettivo del Gruppo Giovani Uildm è quindi raggiungere non solo coloro che vogliono intraprendere un cammino di autonomia personale, ma anche le istituzioni che giocano un ruolo fondamentale nella vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie.

Una società più inclusiva

Le istituzioni incidono in maniera significativa sulla qualità di vita e sul futuro delle persone con disabilità; per questo,  attraverso il Manifesto, la Uildm sottolinea l’importanza di coinvolgere tutti gli attori della Comunità raggiungendo una vasta gamma di destinatari, comprese famiglie, amministratori pubblici, ragazzi e ragazze (con e senza disabilità) così come parrocchie, negozi, aziende e altre realtà: solo così, infatti, si potrà costruire una vera inclusione.

Roberta Gatto

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