Inps, cambiano i limiti di reddito per le Prestazioni di Invalidità Civile

Alcuni beneficiari potrebbero dover rinunciare alla pensione. È quanto emerge da un recente messaggio Hermes emesso dall’Inps (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) che modifica i criteri in cui i redditi vengono calcolati per la determinazione dell’accesso a tali prestazioni.

Il sistema italiano di assistenza sociale per le persone con disabilità è da tempo regolamentato da limiti di reddito determinanti per l’accesso alle prestazioni di invalidità civile (a eccezione dell’accompagnamento). Ad esempio, la pensione mensile per gli invalidi civili totali (100 per cento) è di 313,91 euro, con la possibilità di un aumento fino a 700,18 euro, ma con un limite di reddito di 17.920 euro. Per gli invalidi civili parziali (74-99 per cento), l’assegno mensile è dello stesso importo, con un limite di 5.391,88 euro.

Tuttavia, il recente Messaggio Hermes n. 2705 dell’Inps datato 18 luglio e non pubblicato sul sito dell’Istituto, afferma chiaramente che «nella determinazione del reddito rilevante ai fini della verifica del diritto alle prestazioni di invalidità civile, sono computati i redditi soggetti a Irpef al lordo delle ritenute fiscali».

Il nuovo messaggio va quindi a modificare quanto dichiarato in precedenza con il Messaggio Hermes n. 1688 del 19 aprile 2022, secondo il quale venivano «computati tutti i redditi di qualsiasi natura, calcolati ai fini Irpef al netto degli oneri deducibili e delle ritenute fiscali».

In sostanza, da ora in poi verrà considerato il reddito al lordo anziché al netto delle ritenute fiscali, con conseguenze significative sui beneficiari di prestazioni di invalidità civile che percepiscono redditi soggetti a Irpef (come redditi da lavoro, da locazione o pensioni di reversibilità). Infatti, essendo il reddito lordo comprensivo delle ritenute fiscali, è generalmente superiore al reddito netto, e varia in base a diversi fattori, tra cui l’aliquota d’imposta applicata, le deduzioni e le detrazioni, e potrebbe portare alla revoca dei benefici per le persone che superino la soglia stabilita.

Roberta Gatto

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