Bastone bianco? Ora c’è la scarpa che guida i non vedenti fuori casa

Si chiama InnoMake ed è una scarpa rivoluzionaria che permette di muoversi in sicurezza evitando gli ostacoli. Nello specifico, le calzature sono dotate al loro interno di un modulo tech installato nella suola che individua gli ostacoli e li segnala mentre si cammina.

Si tratta a tutti gli effetti di un’evoluzione del bastone bianco, inventato ormai più di 70 anni fa, ma ancora strumento validissimo per l’autonomia delle persone ipovedenti e cieche.

La tecnologia in una scarpa

Le scarpe InnoMake sono dotate di un modulo di rilevamento di prossimità installato sulla punta in grado di emettere impulsi a ultrasuoni. Questi impulsi, rimbalzando sugli oggetti fino a una distanza di 4 metri, permettono al dispositivo di rilevarne la presenza.

Poi, servendosi di una vibrazione che dalla scarpa si propaga ai piedi, il modulo trasforma gli impulsi in un feedback tattile a cui se ne affianca uno sonoro in grado di arrivare su uno smartphone tramite Bluetooth. È possibile poi aggiungere un feedback visivo per le persone ipovedenti, che consiste nel lampeggiare di un led installato su ogni scarpa.

Nel futuro di InnoMake

Presto, le scarpe progettate dal team viennese saranno dotate di fotocamera che consentirà di studiare il percorso e il tipo di ostacoli presenti così da dare un feedback più accurato per quanto riguarda le modalità di evitamento (scavalcare, aggirare, saltare ecc.).

È prevista anche una modalità di condivisione delle informazioni tramite Internet. In questo modo si potranno creare delle mappe con preavvisi di pericolo. La data di rilascio della versione con fotocamera non è stata ancora definita, tuttavia, a differenza di altri ausili come il bastone bianco, il prezzo non sarà alla portata di tutti: la versione base, disponibile sul sito dell’azienda ha infatti un costo pari a circa 3200 euro. Non proprio bruscolini.

Per il momento, quindi, le persone con disabilità visiva continueranno a fare affidamento sugli strumenti tradizionali per l’autonomia, in attesa che questo nuovo gioiello della tecnologia diventi alla portata di tutti.

Roberta Gatto

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