Certificazioni mediche di invalidità bloccate a Nuoro

La certificazione di invalidità serve ad accedere a diverse misure e diritti, tra cui la legge 104, l’iscrizione alle liste protette, l’accesso agli insegnanti di sostegno per i bambini a scuola. Eppure, da luglio, nel nuorese sono 1500 le persone in attesa di una visita.

A partire dal primo giugno spettano all’Inps le competenze e le attività delle Commissioni mediche di verifica operanti nell’ambito del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Proprio le nuove indicazioni arrivate dal Mef sarebbero però il motivo dei rallentamenti. Nel nuorese i medici possono effettuare le visite solo nell’orario di servizio. Se da una parte gli uffici provano a portare avanti le situazioni critiche, come con i pazienti oncologici, dall’altra ci sono persone che rischiano di non poter richiedere l’insegnante di sostegno o l’accompagnamento.

Dalla Asl 3 fanno sapere inoltre, che a seguito di un incontro tra l’assessore alla sanità Doria e tutti i direttori generali delle Asl sono stati chiariti alcuni aspetti necessari per consentire la ripresa delle attività.

Il 19 settembre a Fonni per il diritto alla salute

Non vi è solo il blocco delle visite per la certificazione della disabilità a costituire e creare problemi tra i cittadini e le persone con disabilità perché vi sono anche le lunghe liste d’attesa per una visita specialistica.

Ha fatto discutere il caso di Gian Michele Angheleddu, paziente oncologico, invitato a recarsi fuori regione per le cure radioterapiche a causa delle liste d’attesa lunghe sei mesi alla Asl di Nuoro.

Dopo la segnalazione pubblica del caso, i vertici dell’azienda sanitaria e l’assessore Doria hanno presentato una denuncia per presunta lesione d’immagine della Asl. Angheleddu, la moglie Lina Cadau e le assistenti sociali che hanno denunciato pubblicamente il caso, sono stati ascoltati in caserma.

Domani 19 settembre, a partire dalle 18, Fonni (paese d’origine di Angheleddu) ospiterà un sit-in a sostegno dei pazienti oncologici e a difesa della Sanità pubblica.

Emanuele Boi

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