Giornata Mondiale del Cuore: la prevenzione allunga la vita

Secondo i dati forniti dal Centro Cardiologico Monzino, le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di malattia e morte precoce nel mondo. Oltre 17,5 milioni di morti premature ogni anno sono riconducibili a queste patologie e questo numero, già di per sé allarmante, è destinato ad aumentare a 23 milioni entro il 2030. In Italia, circa 230mila persone sono vittime di queste malattie ogni anno con una prevalenza tra le donne, colpite da infarto, scompenso e ictus.

Il ruolo decisivo della prevenzione

Nonostante i dati negativi, negli ultimi undici anni i tassi di mortalità legati alle malattie cardiovascolari sono diminuiti del 35 per cento grazie anche agli sforzi compiuti nel campo della prevenzione. La Giornata Mondiale del Cuore ci ricorda come uno stile di vita sano, che include la rinuncia al fumo, seguire una dieta equilibrata, praticare attività fisica regolare e imparare a gestire lo stress, può fare tanto per la salute del nostro cuore.

Il ruolo negativo del fumo

Il fumo è uno dei principali nemici del cuore. Secondo lo studio Global Burden Disease Study, esso è responsabile di 2 milioni e 370mila morti cardiovascolari premature in tutto il mondo, oltre a causare 743mila morti dovute al fumo passivo.

Mangiare sano per avere un cuore sano

La nostra dieta ha un impatto diretto sulla salute del cuore: si stima infatti che circa 6,8 milioni di morti cardiovascolari siano collegate a una dieta scorretta: è importante ridurre il consumo di sale e zucchero, nemici della pressione arteriosa. Seguire una dieta mediterranea è un ottimo punto di partenza per preservare la salute del nostro cuore, ma da sola non basta.

L’importanza dell’attività fisica

Fare sport contribuisce al benessere psicofisico, con un impatto positivo anche sulla salute del cuore. Studi recenti hanno dimostrato che chi fa esercizio regolarmente ha un rischio fino al 30-40 per cento inferiore di sviluppare problemi cardiaci rispetto a chi fa una vita sedentaria. Anche le persone con condizioni cardiache possono beneficiare dell’attività fisica, a patto che sia costante e regolare.

Gestire lo stress

Secondo lo studio Interheart, condotto su 25mila soggetti in 50 Paesi, le persone con stress cronico quotidiano hanno più del doppio delle probabilità di infarto rispetto a chi non soffre di stress o depressione. Sembra infatti che persino il “crepacuore” sia una condizione reale, una disfunzione acuta del cuore che può verificarsi a seguito di un forte dolore. È fondamentale quindi creare spazi di benessere nella nostra vita e cercare momenti di gioia e buonumore, poiché anche una risata può salvarci la vita.

Roberta Gatto

Lascia un commento