«Allenatore alleato di salute»: soluzioni contro l’obesità diffusa

Nonostante l’allarme pandemia sia ormai rientrato, gli stili di vita dei giovani italiani sono peggiorati rispetto alla fase pre-Covid. Se durante i lock down le attività all’aria aperta e lo jogging erano tra le principali motivazioni addotte per uscire di casa, ora sembra che gli under 18 italiani non riescano più a lasciare il divano, con conseguenze negative sulla loro salute.

Dati allarmanti

Nel 2018 i giovani in sovrappeso erano il 16,6 per cento della popolazione e l’obesità un problema riguardante il 3,2 per cento dei ragazzi di 11, 13 e 15 anni. Circa il 10 per cento praticava attività fisica.

Oggi, la percentuale di adolescenti in sovrappeso è salita del 2 per cento e quella degli obesi dell’1,1 per cento, mentre quella di chi pratica uno sport è scesa del 2 per cento.

La situazione non migliora nemmeno tra gli adulti: quasi il 30 per cento ha uno stile di vita sedentario, il 24 per cento fuma e ha problemi di peso, come il 27 per cento dei 18-24enni, il 54 degli over 50 e il 59 per cento dei 65-74enni.

Non va meglio nemmeno sul fronte del consumo di alcol: il 21 per cento delle ragazze 15enni (5 per cento in più rispetto al 2018) dichiara di essersi ubriacata almeno due volte nella vita.

Stili di vita da rivedere

Nell’ottica della prevenzione e dell’adozione di uno stile di vita sano, si inserisce il progetto “Allenatore alleato di salute”, rivolto principalmente ai giovani e non solo: l’iniziativa ha infatti l’obiettivo di raggiungere tutti i cittadini, compresi gli over 65.

«Nei mesi scorsi abbiamo firmato protocolli d’intesa con il Ministero dello Sport e il Coni» dichiara il presidente Foce Francesco Cognetti, «finalizzati a promuovere progetti di informazione sugli stili di vita sani. La nuova edizione di “Allenatore alleato di salute” si colloca in questo contesto ed è una campagna nazionale per far comprendere a tutta la popolazione l’importanza dell’attività fisica così da rendere lo sport uno degli elementi che accompagnano la quotidianità dei cittadini. Tutto questo accanto allo stimolo forte a seguire una dieta sana, a dire no al fumo e all’abuso di alcol. Il complesso di queste azioni può avere un impatto importantissimo sull’incidenza di gravi patologie, come i tumori e le malattie cardiovascolari».

Le iniziative correlate

Al fine di raggiungere un numero sempre maggiore di persone, sono stati realizzati 5 opuscoli informativi da distribuire nelle scuole, sulle pagine social e sugli spazi delle web tv, riguardanti fumo, dieta, alcol, attività fisica e salute mentale. «Circa il 30 per cento degli adolescenti soffre di disagio psicologico e questo si manifesta sotto forma di depressione e ansia» sottolinea ancora Cognetti. «L’attività sportiva contribuisce a ridurre i disturbi dell’umore e a migliorare l’autostima. I comportamenti scorretti iniziano nella maggioranza dei casi da giovanissimi e l’allenatore sportivo può svolgere un ruolo importantissimo nell’influenzare i comportamenti dei ragazzi».

Sport e stili di vita sani, quindi, sia come prevenzione che come terapia non solo per problemi fisici ma anche per disturbi mentali e dell’umore, possono migliorare la qualità della vita di tutti, giovani e non.

Roberta Gatto

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