Incontro tra Ierfop e Inner Wheel sulla longevità felice

Donatella Petretto, Roberto Pili, Vanda Frau

Nella foto, Donatella Petretto, Roberto Pili, Vanda Frau

L’invecchiamento della popolazione nel Mondo, in Europa e in Italia è un tema sul quale «prima o poi, ma sempre “prima”, bisogna fare i conti» come ribadisce il presidente Ierfop Roberto Pili intervenendo al convegno “Invecchiamento in salute” organizzato mercoledì nella sede cagliaritana in via Platone. Ospiti dell’incontro la sezione Inner Wheel (associazione femminile che si occupa di “Amicizia e Servizio”), club di Cagliari Sud rappresentata dalla sua presidente Vanda Frau. Con lei e il presidente Roberto Pili, la docente di Psicologia Clinica dell’università di Cagliari Donatella Petretto.

«Siamo interessati allo studio dell’”invecchiamento felice” curato dalla Comunità Mondiale della Longevità di Roberto Pili» premette Vanda Frau, «e ben sapendo che ancora non è stato realizzato l’elisir di lunga vita, ben sappiamo come la Sardegna sia un’isola felice contando tanti centenari». Per l’associazione Inner Wheel che il prossimo 10 gennaio festeggia il secolo di attività contando 100mila soci in tutto il mondo, tra le attività annovera la promozione di borse di studio sulla lotta contro i tumori e progetti per limitare la dispersione scolastica. «Trattando e lavorando su questi temi» sottolinea la presidente Vanda Frau, «non potevamo non essere curiosi degli studi condotti dal presidente Pili riguardo la longevità».

Il gonfalone della Inner Wheel

«Un tema» sottolinea lo stesso Pili, «sul quale, insieme alla docente Donatella Petretto conduciamo da diversi anni un lavoro di ricerca insieme con l’Università di Cagliari». Con una convinzione: «l’invecchiamento coinvolge e interessa tutto il mondo visto come gli ultra 65enni e gli ultra centenari raggiungono cifre di tutto riguardo». Con quali conseguenze? «Con l’aumento degli anziani aumentano i costi sociali e in questo senso le economie dei vari Stati devono prenderne atto e programmare la loro economia».

Occorre quindi cambiare le strategie e riprogrammare le risorse. «Soprattutto» ribadisce Donatella Petretto, «occorre favorire e curare la salute dell’anziano, tenendolo in condizioni psicofisiche tali da renderlo incluso nella società e, soprattutto, con un ruolo più attivo possibile».

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