“E tu, stai bene con te”?

Telefono Azzurro presenta la guida “E tu, stai bene con te?”. Si tratta di una guida dove si approfondiscono diverse problematiche (tra cui ansia, depressione e disturbi alimentari) e dove si spiegano i segnali “lanciati” dal corpo, offrendo suggerimenti su piccole azioni quotidiane per affrontarle. Il tutto, senza dimenticare l’importanza del confronto e supporto degli specialisti.

I dati del disagio riscontrato sono di rilievo: nel 2022, la linea di ascolto del Telefono Azzurro ha raccolto 1459 segnalazioni relative a problemi di salute mentale e il numero Emergenza Infanzia ne ha gestite ben 347.

I dati

Da diversi anni le tecnologie sono parte integrante della vita di bambini e adolescenti e hanno cambiato inevitabilmente la struttura cognitiva della mente. Da qui l’idea di realizzare la guida “E tu, stai bene con te?” dedicata a preadolescenti e adolescenti per insegnar loro a riconoscere come chiedere un aiuto efficace.

L’indagine evidenzia come la maggioranza dei ragazzi intervistati (61 per cento) , tra i 12 e 18 anni, abbiano necessità di parlare di queste tematiche in quanto spesso ci si vergogna a chiedere aiuto. Esprimendosi sui possibili aiuti, il 41 per cento ritiene sia utile insegnare ai genitori come aiutare i figli che stanno male, seguono al 39 per cento l’essere seguiti da un professionista della salute mentale e che a scuola si parli del tema.

Il 22 per cento dei ragazzi, inoltre, preferirebbe potersi raccontare in modo anonimo attraverso strumenti come chat, evitando così di sentirsi giudicati.

Per quanto riguarda la percezione della sofferenza dei coetanei il 52 per cento sostiene che sia diffusa una dipendenza da internet e social network, seguita da mancanza di autostima (41 per cento) e difficoltà relazionali con gli adulti (40 per cento). Il rapporto complicato con il cibo e l’abuso di sostanze stupefacenti registrano rispettivamente il 20 e il 17 per cento.

Per quanto concerne i social network, il 92 per cento si dice consapevole del fatto che possono causare dipendenza e tuttavia riconoscono anche un impatto sulla propria autostima: il 32 per cento ritiene che possano provocare sentimenti di inadeguatezza, mentre il 20 per cento ritiene possano generare sentimenti positivi e un aumento dell’autostima. Il 33 per cento, infine, sostiene che non abbiano impatto sulla propria autostima.

Altro dato interessante è rappresentato dal fatto che il 22 per cento dei ragazzi si sentirebbe in uno stato di ansia o di agitazione qualora non avessero disponibilità dei social e il 23 per cento si definirebbe perso. Il 45 per cento dei ragazzi, quindi, vedono i social come uno strumento fondamentale.

Diverse le finalità dell’utilizzo: relax (58 per cento), rimanere in contatto con amici e familiari (54 per cento), combattere la solitudine e la noia (31 per cento) e fare nuove amicizie (23 per cento).

Emanuele Boi

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