Gli stereotipi italiani sulla violenza sessuale
I primi dati provvisori maggio – luglio 2023 dell’indagine Istat “Stereotipi di genere e immagine sociale della violenza” rivelano qualche curiosità e divergenze di vedute tra i due generi. Tra il 2018 e il 2023 si riducono però gli stereotipi sui ruoli di genere e si allarga la distanza tra le opinioni degli uomini e delle donne. E sono soprattutto le donne ad avere meno stereotipi.
Qualche dato? Il 48,7 per cento degli intervistati ha ancora almeno uno stereotipo sulla violenza sessuale. Il 39,3 per cento degli uomini pensa che una donna possa sottrarsi a un rapporto sessuale se davvero non lo vuole e quasi il 20 per cento pensa che la violenza sia provocata dal modo di vestire delle donne.
Le opinioni di uomini e donne sulla responsabilità attribuita alla donna in alcune circostanze corrispondono. Vediamo come. Circa l’11 per cento degli intervistati «ritiene che una donna vittima di violenza sessuale quando è ubriaca o sotto l’effetto di droghe sia almeno in parte responsabile». Ancora: circa il 10 per cento ritiene che se una donna dopo una festa accetta un invito da un uomo e viene stuprata, sia anche colpa sua.
Secondo l’indagine, gli stereotipi sui ruoli di genere più comuni sono: gli uomini sono meno adatti delle donne a occuparsi delle faccende domestiche (21,4 per cento); una donna per essere completa deve avere dei figli (20,9 per cento); per l’uomo, più che per la donna, è molto importante avere successo nel lavoro (20,4 per cento); è compito delle madri seguire i figli e occuparsi delle loro esigenze quotidiane (20,2 per cento); è soprattutto l’uomo che deve provvedere alle necessità economiche della famiglia (17,2 per cento).
Risultano meno diffusi gli stereotipi come: è l’uomo a prendere le decisioni più importanti riguardanti la famiglia (6,3 per cento) così come una buona moglie/compagna deve assecondare le idee del proprio marito/compagno anche se non è d’accordo (6,5 per cento).
Il cellulare
Il 16,1 delle giovani accetta il controllo dell’uomo sul cellulare. La violenza fisica nella coppia è meno tollerata, ma il 16,1 per cento dei giovani dai 18 ai 29 anni dichiara di «accettare ancora il controllo dell’uomo sulla comunicazione (cellulare e social) della propria moglie/compagna». Questa idea è condivisa dal 10,2% per centoper cento delle persone.
La violenza subita
Per il 31,4 per cento degli intervistati, le donne si vergognano meno a parlare di violenza. Questo avviene per il lavoro svolto dai media nel diffondere le notizie (23,2 per cento) aggiunte le iniziative condotte a favore delle donne vittime (15,8 per cento). Il 17,9 per cento degli intervistati ritiene che si parli sempre più spesso della violenza sulle donne perché questa è aumentata.
Le qualità più apprezzate
Le qualità ritenute più importanti in cima alla graduatoria sono «la sincerità, l’affidabilità, la capacità di essere comprensivi e l’intelligenza». Su questo dato, non emergono differenze significative tra uomini e donne.