Una piattaforma online per la Lingua dei segni in sei lingue

Il gruppo di lavoro in uno degli incontri svolti

Tutto rientra nel progetto Europa ed Erasmus+ Talking hands dove sette Paesi, tutti insieme, sono impegnati a creare una piattaforma online dove sono presenti lezioni di lingua dei segni in italiano, greco, croato, sloveno, polacco e svedese. In essa sono presentate parole e frasi di base relative a diverse aree della vita. Qualche esempio? Come approcciarsi alle persone sorde e la storia della lingua dei segni, l’alfabeto, il calendario e i numeri, il primo soccorso in famiglia e con gli amici, il tempo libero e gli hobby, Conosciamoci e Vivere a casa.

La guida metodologica

Il corso online viene interpretato nella lingua dei segni internazionale. Ma come si è arrivati a tutto questo? Il primo passo è stato quello di sviluppare una guida metodologica su come produrre video con la lingua dei segni per tutte le diverse lingue dei segni. La guida metodologica contiene anche un’analisi delle esigenze delle persone con difficoltà uditive e di come queste possano essere soddisfatte. Anche questo aspetto viene misurato con interviste a persone del gruppo target che partecipano al progetto.

Foto di gruppo

Il corso online verrà poi presentato su una piattaforma online open source sviluppata da Oecon, una delle organizzazioni partner con l’obiettivo di lanciare la piattaforma entro la primavera del 2024.

I lavori finora svolti

Il 4-5 ottobre i partner si sono incontrati a Stoccolma per sviluppare ulteriormente questo corso che, una volta terminato, sarà offerto a parenti, familiari e amici di persone sorde e a stakeholder come organizzazioni di sordi, centri diurni per sordi, comuni, biblioteche e altri soggetti interessati.

L’esperienza

«L’aspetto positivo di questo progetto» sottolinea il presidente Ierfop Roberto Pili, «è stato di incontrarsi con altre organizzazioni che condividono lo stesso desiderio di portare la lingua dei segni a un numero sempre maggiore di persone al di fuori del gruppo immediato di persone sorde». Con un obiettivo ben saldo: «creare maggiore accessibilità» conclude Pili, «e aumentare il valore della vita delle persone sorde in Europa».

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