Le donne tra i coordinatori dell’Osservatorio sulla Disabilità? Non pervenute

Le recenti nomine dei coordinatori dei cinque gruppi di lavoro dell’Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità mancano di rappresentanza femminile.

Eppure, l’Osservatorio istituito in virtù della Legge 18/2009 per implementare la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità (e quindi monitorare e promuoverne l’inclusione) dovrebbe garantire anche l’equità di genere in tutte le sue iniziative. Perché è chiamata a sostenere la partecipazione piena ed effettiva anche delle donne favorendo così le opportunità di leadership a tutti i livelli decisionali nella vita politica, economica e pubblica.

Proprio la mancanza di una rappresentanza equa delle donne va contro i principi di parità e potrebbe portare a un’analisi distorta delle questioni legate alle persone con disabilità.

Per tutto questo, il Gruppo Donne Fish ribadisce «la necessità di affrontare urgentemente la disparità creatasi nell’Osservatorio» sollecitando «l’implementazione, all’interno di ogni gruppo di lavoro, di programmi di sensibilizzazione e formazione per garantire una maggiore consapevolezza sulle discriminazioni multiple delle donne con disabilità, esposte a un rischio maggiore di violenza di genere».

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