Il ministro della Disabilità Alessandra Locatelli in Sardegna

Il ministro Alessandra Locatelli con il presidente Ierfop Roberto Pili

«Sono felice di vedere alcune realtà che svolgono inclusione lavorativa delle persone con disabilità». Così esordisce Alessandra Locatelli, ministro della Disabilità in pectore nella sua visita in Sardegna. Dell’isola e delle attività al riguardo conosce già molto anche grazie a diversi incontri avuti con i rappresentanti di Ierfop Onlus. E così annuncia gli obiettivi che si è prefissata: come la riforma della Legge 68. «Puntiamo alla semplificazione dell’iter per il riconoscimento dell’invalidità civile» sottolinea il ministro, «e sarà calato su tutto il territorio all’interno delle commissioni attraverso un accertatore unico. Tutti gli enti di tutte le Regioni dovranno adeguarsi e quindi garantire ai cittadini il superamento di accertamenti superflui così come di tempi di attesa lunghissimi».

Un altro sguardo sull’introduzione del Progetto Individuale di Vita, «attraverso il superamento della frammentazione tra mondo sociosanitario e sociale cercando di fare una presa in carico delle scelte delle persone».

Lavori in corso

«Con il Ministro Casellati» aggiunge la Locatelli, «stiamo portando avanti il testo unico sulla Disabilità attraverso un riordino normativo fondamentale che da tempo doveva essere attuato». Non solo: «abbiamo attivato diversi altri tavoli, come quello sul riconoscimento della figura del care giver familiare convivente per il quale nel 2024 sarà pronta una bozza di proposta normativa».

Altri tavoli riguardano l’accessibilità universale, il diritto a partecipare agli eventi, a mobilità e trasporti mentre a gennaio sarà attivato quello sulla modifica alla legge per i piani delle barriere architettoniche nel mondo pubblico e privato.

L’altra notte, al Senato, è stato votato l’emendamento che incrementa e istituisce il fondo unico per le disabilità con una dotazione di oltre 150 milioni con il quale «si cercherà di raggiungere i territori, le associazioni così da realizzare progetti che possano davvero favorire l’inclusione mediante la valorizzazione dei talenti di ogni persona» conclude il ministro.

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