Gaza, gli aiuti arrivano con i ciclisti paralimpici

Una storia commovente quella che ci arriva dalla striscia di Gaza dove una squadra di giovani ciclisti, i “Gaza Sunbirds”, si sta prodigando per distribuire aiuti alla popolazione. Si tratta di giovani amputati per via degli attacchi israeliani che, già nel 2020, si sono uniti in un gruppo di paraciclismo e che oggi ha lanciato la campagna Athletes For Palestine.

Le mille risorse della disabilità

A prodigarsi per chi in questo momento ha più bisogno è proprio un gruppo di giovani capace di risollevarsi dopo aver perso l’uso di uno o più arti. Un gruppo di atleti che ha trovato nello sport, non solo una ragione per non arrendersi, ma anche uno strumento per fare del bene. È una storia che fa riflettere quella dei Gaza Sunbirds, se si pensa alle persone con disabilità spesso viste non come una risorsa, ma come un peso persino nelle società considerate più “moderne”, come quella occidentale.

Un esempio davanti al quale ci si dovrebbe interrogare sul modo in cui la disabilità viene percepita e approcciata, tra pietismo e assistenzialismo. Non sono eroi, sono un gruppo di giovani che ha messo a disposizione le proprie risorse per aiutare la comunità, distribuendo cibo e beni essenziali.

La squadra

Molti di loro sono stati amputati in seguito alla partecipazione alla Marcia del Ritorno del 2018-19 e ad altre manifestazioni pacifiche a Gaza, ma non si sono persi d’animo e nel 2020 hanno dato vita alla squadra paralimpica dei Gaza Sunbirds. Inizialmente, il gruppo avrebbe dovuto competere alle Paralimpiadi del 2024, ma da quando ha avuto inizio il conflitto le loro energie si sono concentrate nello sforzo umanitario.

Con il supporto di ACS, Associazione di Cooperazione e Solidarietà attiva in Palestina da più di 20 anni, questi giovani possono oggi portare un po’ di conforto in mezzo a tanta sofferenza, distribuendo pane, farmaci e altri beni di prima necessità nelle zone assediate.

A rischio della vita

Il rovescio della medaglia però esiste e forse rende questi giovani davvero degli eroi: distribuire aiuti nelle zone del conflitto significa infatti ritrovarsi in mezzo alle bombe, ai missili e ai colpi di arma da fuoco.

Il loro aiuto risulta però indispensabile e per questo i Gaza Sunbirds non si arrendono: il trasporto in bici è infatti l’unico modo per raggiungere alcune zone della striscia, famiglie rimaste isolate in strade difficilmente percorribili.

Stop alla guerra

Dai Gaza Sunbirds ha poi preso vita la campagna Athletes For Palestine, un appello affinché si metta fine una volta per tutte al conflitto. Hanno già aderito all’iniziativa atleti da tutto il mondo, come lo skateboarder professionista statunitense Ryan Lay, i ciclisti professionisti Imogen Cotter dall’Irlanda e Nico Deportago-Cabrera dagli Stati Uniti, nonché il due volte medaglia d’oro alle Paralimpiadi, l’irlandese Mark Rohan. «Abbiamo bisogno che il mondo prenda posizione e ci sostenga nel chiedere la fine di questi attacchi» chiedono i giovani atleti palestinesi. «Malgrado tutto quello che ci è stato sottratto, guardiamo al nuovo giorno con rinnovato spirito di pace e c’è amore nei nostri cuori. Vogliamo unire le persone attraverso lo sport. Crediamo in un domani migliore».

Roberta Gatto

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