“Multiart”, la app che trasforma l’arte visiva in musica

Il dream team di Multiart (Da sx Massimo Mitola, Paolo Baldassarre, Mauro Maisel Zuliani, Fabio Rebuschi e Igor Costanzo)

Il dream team di Multiart (Da sx Massimo Mitola, Paolo Baldassarre, Mauro Maisel Zuliani, Fabio Rebuschi e Igor Costanzo)

Rendere fruibile l’arte visiva alle persone non vedenti è da sempre una sfida che affascina gli addetti ai lavori. Proprio partendo da quest’idea, il collettivo bresciano The Douglas Mortimers ha ideato una app che trasforma le opere d’arte in suoni e musica.

Si chiama “Multiart” ed è già disponibile in versione gratuita per iOS e Android in 170 Paesi e 5 lingue, oltre che in versione premium (per artisti, professionisti e creator digitali).

La app, ideata da Fabio Rebuschi, Mauro Maisel Zuliani e Igor Costanzo, è sviluppata con il supporto di programmatori e finanziatori lombardi.

Come funziona

Alla base di questa app rivoluzionaria c’è l’intelligenza artificiale; infatti, grazie a un algoritmo guidato da una IA (programmata da artisti e musicisti), colori, immagini e oggetti vengono convertiti in suoni e melodie.

Basta inquadrare l’immagine, che sia un quadro o un’opera multimediale , per avere la conversione in musica: l’algoritmo impiega circa 5 secondi per elaborare l’insieme dei colori (ciano, magenta, giallo, nero, arancione e verde), associarli alle 88 note del pianoforte e a 12 matrici. Infine, le melodie ottenute vengono combinate con i suoni delle lingue di tutto il mondo, ottenendo così più di un triliardo di varianti.

La modalità “shuffle”

Inoltre, verrà presto implementata una modalità in grado di permettere di ri arrangiare e remixare la musica prodotta per una singola opera, come ad esempio la Gioconda.

Disponibile per privati, associazioni e per le istituzioni educative che vogliono rendere l’arte visiva più accessibile, la app “Multiart” si propone come uno stimolo alla creatività e all’inclusione secondo la visione degli ideatori. Insomma, uno stimolo per una nuova era di consapevolezza, nella quale sarà l’umanità a sottomettere la tecnologia e non viceversa, al fine di una reale crescita civile e sociale.

Roberta Gatto

Rendere fruibile l’arte visiva alle persone non vedenti è da sempre una sfida che affascina gli addetti ai lavori. Proprio partendo da quest’idea, il collettivo bresciano The Douglas Mortimers ha ideato una app che trasforma le opere d’arte in suoni e musica.

Si chiama “Multiart” ed è già disponibile in versione gratuita per iOS e Android in 170 Paesi e 5 lingue, oltre che in versione premium (per artisti, professionisti e creator digitali).

La app, ideata da Fabio Rebuschi, Mauro Maisel Zuliani e Igor Costanzo, è sviluppata con il supporto di programmatori e finanziatori lombardi.

Come funziona

Alla base di questa app rivoluzionaria c’è l’intelligenza artificiale; infatti, grazie a un algoritmo guidato da una IA (programmata da artisti e musicisti), colori, immagini e oggetti vengono convertiti in suoni e melodie.

Basta inquadrare l’immagine, che sia un quadro o un’opera multimediale , per avere la conversione in musica: l’algoritmo impiega circa 5 secondi per elaborare l’insieme dei colori (ciano, magenta, giallo, nero, arancione e verde), associarli alle 88 note del pianoforte e a 12 matrici. Infine, le melodie ottenute vengono combinate con i suoni delle lingue di tutto il mondo, ottenendo così più di un triliardo di varianti.

La modalità “shuffle”

Inoltre, verrà presto implementata una modalità in grado di permettere di ri arrangiare e remixare la musica prodotta per una singola opera, come ad esempio la Gioconda.

Disponibile per privati, associazioni e per le istituzioni educative che vogliono rendere l’arte visiva più accessibile, la app “Multiart” si propone come uno stimolo alla creatività e all’inclusione secondo la visione degli ideatori. Insomma, uno stimolo per una nuova era di consapevolezza, nella quale sarà l’umanità a sottomettere la tecnologia e non viceversa, al fine di una reale crescita civile e sociale.

Roberta Gatto

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