Sentire una partita di basket: quando lo sport diventa inclusivo

Si chiama Connect Me Too e serve per sentire una partita di basket. In pratica, si tratta di una radiocronaca iperdescrittiva, realizzata da un professionista appositamente formato e in grado di riportare fedelmente non solo i dettagli della sfida sul campo, ma anche una serie di sfumature che fanno da contorno all’evento. Qualche esempio? Su tutte, le reazioni sulle panchine così come anche il comportamento dei tifosi sugli spalti.

Parola d’ordine: inclusività

È così che lo sport va a braccetto con l’inclusività. Sì, perché poter anche sentire una partita di basket permette a chi non la può vedere di coglierne comunque la sua magia, il suo aspetto intrinseco di passione e bellezza. Il primo appuntamento è stato domenica 14 gennaio. A Masnago è in programma il match di pallacanestro valido per il campionato della massima serie tra Openjobmetis Varese e Umana Reyer Venezia.
Si tratta di un incontro molto atteso, perché i padroni di casa sono in striscia positiva da tre giornate e gli ospiti primi in classifica. E come spesso capita, al palazzetto c’è stato il tutto esaurito con 5.100 persone pronte a vedere la partita.

Questa volta, però, l’hanno anche sentita.
Già, perché per la prima volta debutta su un campo di basket il servizio di audiodescrizione permettendo di far vivere l’esperienza sportiva anche ai tifosi ciechi.

Il sistema è denominato Connect Me Too (nato dalla collaborazione con l’Ac Milan) ed è già stato impiegato per alcune partite di calcio di Serie A e della Nazionale. Ora sbarca anche al basket.

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