Sfidiamoci al buio: il tennis tradizionale incontra quello per non vedenti

Lo scorso 29 dicembre si è svolto il torneo dal titolo “Sfidiamoci al buio 2023”. Si tratta di una competizione sportiva inclusiva che ha come scopo la sensibilizzazione nei confronti di una disciplina ancora poco conosciuta: il blind tennis.

La giornata, organizzata dall’associazione sportiva Sciola di San Sperate, ha avuto tra i protagonisti atleti ciechi e vedenti tutti insieme, appassionatamente, a sfidarsi in un torneo al buio. Mentre per i primi questa pratica sportiva è la norma, per i secondi è stato necessario usare una mascherina oscurante, in modo da garantire una competizione alla pari.

Le testimonianze

«Una bellissima esperienza» dichiara Giuseppe Tocco, atleta non vedente arrivato alle semifinali. «Sono stato battuto dal mio sfidante vedente al quale va il merito di essersi adattato molto bene alla condizione di momentanea cecità».

Vittoria meritatissima invece per Simone Scalas, altro atleta non vedente del team Sciola che ha sconfitto lo sfidante vedente in un match combattutissimo.

La disciplina

Il blind tennis (o tennis per non vedenti) è uno sport poco conosciuto, entrato di recente a far parte delle discipline paralimpiche.

Nato nel 1984 grazie allo studente giapponese non vedente Miyoshi Takei, il blind tennis si differenzia da quello classico per alcune regole e per le dimensioni di racchetta e campi da gioco, oltre che per la pallina, più grande, leggera e ovviamente sonora.

Questa disciplina, che può essere disputata contemporaneamente da atleti vedenti e con disabilità visiva, è quindi l’ennesima dimostrazione di come lo sport possa essere un ponte verso la vera inclusione.

Roberta Gatto

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