No alla modifica del regime Iva per le associazioni di Terzo settore

Dal Forum del Terzo settore parte un accorato appello: no alla modifica del regime Iva per le associazioni non profit. A rinnovare l’appello sono Acli, Ancescao, Arci, Auser e Mcl che voce unica chiedono di scongiurare la modifica del regime Iva per le associazioni di Terzo settore. La proroga del cambio di regime Iva, fissata al 1° luglio 2024, rischia di non essere approvata e per le associazioni che le rappresentando, «sarebbe un grave dietrofront dopo la presentazione, nella legge di conversione del così detto Milleproroghe, di questo emendamento da numerose forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione».
Secondo le associazioni, l’esigenza della proroga è oggettiva e sarebbe quella di «scongiurare la modifica del regime Ivacriguardante migliaia di enti non profit a metà dell’anno». Le ragioni? «salvare il tessuto delle piccole associazioni del nostro Paese le quali, altrimenti rischierebbero di chiudere, soffocate nel caos dei regimi fiscali e degli obblighi burocratici».

E non solo: la modifica del regime Iva «andrebbe a produrre solo un grave aumento degli oneri burocratici per il Terzo settore, in assenza, peraltro, di un incremento delle entrate per lo Stato. Anzi, alcune attività potrebbero produrre riduzione per i conti pubblici visto l’insorgere di maggiore Iva credito. È irrinunciabile quindi, trovare al più presto una soluzione che riporti gli enti di Terzo settore nel regime di esclusione. D’intesa e a sostegno del Forum del Terzo Settore metteremo in campo le iniziative che riterremo più opportune per scongiurare questa ipotesi».

Bachisio Zolo

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