In Sardegna abbattuti del 70 per cento i rimborsi della diagnostica strumentale

I nuovi livelli essenziali di assistenza attivati dal Governo rischiano di penalizzare le fasce più fragili. È l’allarme lanciato da Fabrizio Rodin, presidente regionale dell’Anmic.

«I rimborsi delle prestazioni di diagnostica strumentale riconosciuti ai laboratori convenzionati» denuncia Fabrizio Rodin, «vengono ridotti, e per la diagnostica di laboratorio la decurtazione può arrivare fino al 70 per cento».

Nel nuovo Lea, infatti, non sono stati incrementati i costi a carico del Sistema Sanitario Nazionale. Questo cosa comporta? Per Rodin, «il tariffario previsto non è remunerativo e così si rischia di provocare l’uscita in massa dei laboratori dal regime di convenzione con la conseguenza che gli stessi faranno pagare tutte le prestazioni a prezzo pieno».

Le persone con disabilità usufruiscono di speciali esenzioni determinate dalla loro condizione e sarebbero costrette a pagare per intero le prestazioni necessarie. Rodin ricorda inoltre come «il sistema sanitario regionale si regge sul grande apporto delle strutture convenzionate, specie per quanto concerne le analisi di laboratorio. Con la nuova situazione, chi per ragioni economiche non può sostenere le spese delle prestazioni laboratoriali in regime tariffario privato sarebbe costretto a rinunciare a esami che, spesso, sono indispensabili per la gestione della propria condizione di disabilità».

In conclusione, Rodin auspica che la Regione Sardegna determini, entro il 31 marzo, un tariffario volto a coprire i costi sostenuti dai laboratori garantendo così alle fasce più fragili l’accesso alle prestazioni.

Emanuele Boi

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