Come si parla nei media delle persone con disabilità

Dopo la pubblicazione del pdfComunicare la disabilità. Prima la personasul proprio sito, l’Ordine nazionale dei giornalisti nella giornata di oggi, a Sassari, pone al centro della formazione il tema della rappresentazione mediatica deontologicamente corretta delle persone con disabilità.

Il corso è organizzato dallOdG e da Giulia giornaliste in collaborazione col Corso di laurea in Comunicazione pubblica e professioni dell’Informazione dell’Università di Sassari. È rivolto anche agli studenti e alle studentesse che vogliono intraprendere un percorso professionale legato alla comunicazione e all’informazione. Lo scopo è quello di aprire una riflessione su come vengono rappresentate oggi le persone con disabilità, su quali sono le “parole giuste” per raccontarle fuori da stereotipi, pietismi, luoghi comuni e pregiudizi. Insomma, una corretta narrazione per sgretolare il paradigma che caratterizza usualmente la percezione sociale delle persone con disabilità, sostituendolo con un altro paradigma innovativo e attuale per ridiscutere e ridefinire la relazione tra disabilità e ambiente.

A intervenire ci sono il presidente dell’ordine regionale dei giornalisti Francesco Birocchi, le componenti del Gruppo Carta di Olbia con le giornaliste Susi Ronchi, Caterina De Roberto, Vannalisa Manca (Giulia giornaliste), le rappresentanti delle associazioni che si occupano di disabilità Francesca Arcadu (Uildm Sassari) e Veronica Asara (Sensibilmente Olbia) e l’avvocata Sara Carnovali e infine, per Uniss il professor Camillo Tidore.

Apre il corso la coordinatrice della Cpo dell’ordine nazionale dei giornalisti Elisabetta Cosci per sottolineare l’importanza di avere a disposizione una guida per un corretto racconto giornalistico. Il tutto, per riportare al centro la persona contro ogni forma di discriminazione e di pregiudizio nella rappresentazione mediatica. Il progetto grafico del pdf è accessibile anche alle persone cieche e con dislessia.

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