Riforma per gli anziani e i troppi bisogni disattesi

I bisogni delle persone anziane in Italia diventano complessi e molteplici e crescono proporzionalmente al numero delle persone anziane interessate. Ben dieci milioni di persone coinvolte si calcolano tra anziani, familiari e caregiver. Così oggi, la riforma della non autosufficienza diventa un’esigenza non più rimandabile e la Legge Delega 33/2023 appare come una possibilità concreta di cambiamento. Il progetto di riforma atteso da oltre due decenni è stato inserito nel Pnrr grazie anche alla mobilitazione di una coalizione sociale di oltre sessanta organizzazioni tutte raccolte nel Patto per la non autosufficienza.Truffe online anziani

Si tratta di una grande speranza, infranta però, quando il Governo ha presentato il decreto attuativo dove vengono tradite le premesse della Delega.

Cosa è successo

È sparita infatti la riforma dei servizi domiciliari dove si mirava a colmare la mancanza di un servizio domiciliare pubblico progettato per la non autosufficienza. Non si tiene infatti conto che, per una persona anziana restare a casa propria, almeno fin quando è possibile, piuttosto che finire in una struttura residenziale, consente non solo una miglior qualità della vita, ma anche costi più bassi per il sistema sanitario pubblico.

La direzione scelta

Il Governo sembra invece avviato a ridurre l’attenzione alla prevenzione e alla territorialità dei servizi socio-sanitari e la scelta sembra indirizzata a favorire interventi che convengono più al pubblico che al privato.

Il Decreto

Nel Decreto si smantella un principio cardine del welfare: quello della protezione universale. Si prevede infatti, in contraddizione con le indicazioni della Delega, che per ricevere assistenza oltre al bisogno, occorrerà dimostrare anche ridotte disponibilità economiche. Nell’approntare il Decreto, il Governo non ha mai coinvolto le Regioni in nessun passaggio e questo, nonostante l’assistenza agli anziani venga realizzata a livello territoriale, regionale. Facendo così aumentare le possibilità di fallimento nella fase di attuazione dell’intervento.

Per questo, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha bocciato il Decreto.

Il Governo

A metà marzo, il Governo dovrà emanare la versione definitiva del Decreto e l’augurio è che vengano accolte le indicazioni che arrivano dal Patto per la non autosufficienza e così venga proposto un intervento all’altezza della Riforma prevista dalla legge Delega.

In grado, cioè, di migliorare la qualità della vita rispondendo ai bisogni delle persone anziane e di chi tutti i giorni dà loro cura e assistenza.

Bachisio Zolo

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