Donne e infortuni, cosa sappiamo

Oltre 207mila casi di infortuni sul lavoro riguardano le donne, di cui 86 sono quelli mortali. Questa è la fotografia scattata dal «Dossier donne 2024» realizzato dalla Consulenza statistico attuariale (Csa) dell’Inail.

I dati del 2023, tuttavia, sono da considerarsi provvisori in quanto soggetti ad aggiustamenti dovuti dalle tempistiche tecniche di trattazione delle pratiche.

Le variazioni rispetto al 2022

Tenendo in considerazione la provvisorietà dei dati e l’incremento infortunistico per l’anno 2022 caratterizzato ancora dal Covid, è possibile confrontare i dati tra i due anni.

La componente femminile, rispetto all’anno precedente, ha registrato un calo del 27.6 per cento di infortuni (79 mila in meno). Anche tra i casi mortali denunciati si registra una diminuzione del 28.3 per cento (120 nel 2022).

I dati del quadriennio 2018-2022

Il dossier dell’Inail presenta anche i dati relativi al quadriennio 2018-2022. In questo periodo di tempo si è registrato un incremento delle denunce di infortunio con un’incidenza tra le donne pari al 41.1 per cento (rispetto al 35.7 per cento del 2018). Anche dalla statistica dei decessi emerge, per quanto concerne le lavoratrici, un aumento (133 casi, con un’incidenza degli infortuni mortali pari al 10.7 per cento).

Per quanto concerne la distribuzione territoriale, il report dell’Inail, evidenzia come le denunce per gli infortuni femminili si concentrano per due terzi al Nord (60.1 per cento), seguito dal Centro (20.3 per cento) e dal Mezzogiorno (19.6 per cento). I decessi, invece, hanno subito una riduzione del 12.5 per cento tra il 2021 e il 2022 con il calo più sensibile registrato nelle regioni del Centro (-32.6 per cento) rispetto al 7.2 per centro registrato al Nord (nel Mezzogiorno non si sono registrate variazioni).

Le classi di età

I dati riferiti all’arco di tempo 2018-2022 consentono, inoltre, un’analisi per fasce di età. Risulta più colpita la fascia tra i 50 e i 54 anni, con oltre 43mila denunce (il 15 per cento di tutti gli infortuni al femminile del 2022). Nel quinquennio (2018-2023) si è registrato un aumento del 55 per cento delle lavoratrici in età compresa tra i 65 e i 69 anni.

Vittime di violenza

Il report presenta, inoltre, il dato relativo alle lavoratrici vittime di aggressioni o violenze. Nel 2022, queste rappresentano il 2.6 per cento di tutti gli infortuni femminili avvenuti in occasione di lavoro e riconosciuti dall’Inail. Tra queste il 44 per cento svolge professioni sanitarie e assistenziali, seguono specialiste dell’educazione e della formazione (6.1 per cento), insegnanti di scuola primaria (5.1 per cento) e impiegate postali (4.7 per cento).

A livello territoriale, nel quadriennio 2018-2022, circa sei casi su dieci di violenza sono stati denunciati al Nord, seguono (con circa un quinto dei casi per entrambe le ripartizioni geografiche) Centro e Mezzogiorno.

Le malattie professionali

Secondo i dati rilevati al 31 dicembre 2022, i dati provvisori del 2023 rilevano un aumento delle denunce di malattia professionale. Rispetto all’anno precedente le denunce femminili sono cresciute del 20.3 per cento (19 mila contro le oltre 15 mila del 2022).

A livello territoriale, nel 2022, le denunce femminili di malattia professionale si distribuiscono principalmente nelle regioni del Centro (40 per cento), seguite da quelle del Nord (35 per cento) e del Mezzogiorno (25 per cento).

Emanuele Boi

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