Commissioni mediche per l’accertamento dell’invalidità civile: così non va

Un nuovo grido d’allarme viene lanciato dall’Anmic (Associazione nazionale mutilati e invalidi civili) riguardo le Commissioni mediche per l’accertamento dell’invalidità civile, cecità e sordità civile in Sardegna.

Con deliberazione del 28/8 del 24 agosto 2023 l’Assessorato alla Sanità ha disposto come l’attività delle commissioni mediche dovesse essere prioritariamente svolta durante l’orario di lavoro dei medici. Se inizialmente la delibera ha avuto l’effetto di rallentare le visite di accertamento, successivamente si è arrivati a un vero e proprio stop con «40 mila persone che oggi attendono la visita della commissione di accertamento dello stato di invalidità civile» come denuncia il presidente di Anmic Fabrizio Rodin.

L’accertamento dello stato di invalidità civile è necessario per poter presentare domanda di accesso alle leggi di settore, la richiesta di permessi lavorativi o l’insegnante di sostegno, violando insomma i diritti delle persone con disabilità.

Da qui l’appello alla nuova Giunta regionale per l’istituzione di un piano straordinario per smaltire, entro due mesi, le domande di invalidità bloccate da mesi.

L’appello della Cisl

All’allarme lanciato da Anmic fa eco la Federazione Pensionati della Cisl spiegando come «la paralisi delle Commissioni mediche penalizza migliaia di famiglie che, non potendo contare sulle indennità previste dalla normativa, devono farsi carico degli oneri diretti e indiretti dell’assistenza».

Da qui l’appello della Cisl alla presidente della Regione Alessandra Todde perché, in attesa del nuovo assessore, «venga emanata una circolare che risolva una situazione nata inizialmente come problema riguardante l’orario di lavoro e i rimborsi dei componenti delle Commissioni».

Emanuele Boi

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