Obesità e sovrappeso, la prevenzione comincia nelle scuole

«Prevenire l’obesità e i suoi rischi è possibile». Questa tra le principali attività previste da Feel Good, la campagna di informazione e sensibilizzazione sull’obesità rivolta ad adolescenti e adulti attraverso attività di formazione, prevenzione e coinvolgimento attivo dei cittadini a partire dai più giovani. Si parte proprio dalle scuole per parlare di obesità e sovrappeso. Le ragioni? Lo spiega l’indagine condotta con Feel Good. A ritenere utile introdurre il tema nelle scuole è quasi la totalità degli studenti intervistati. Non solo: a quasi sei ragazzi su dieci piacerebbe partecipare a un progetto dedicato a questi temi. Un adulto su tre, invece, ammette di essere disinformato su sovrappeso, obesità e rischi correlati.

La campagna

La campagna, promossa da Cittadinanzattiva in collaborazione con Federfarma ha coinvolto in tre Regioni (Lazio, Sicilia, Piemonte) gli studenti di cinque scuole superiori e di 105 farmacie.
Circa 150 ragazzi nelle scuole hanno svolto un percorso informativo-formativo interattivo online. Lo hanno realizzato attraverso esperti ed era mirato ad acquisire conoscenze di base su tre tematiche specifiche: benessere fisico e psichico, promuovere la body positivity, riconoscere e affrontare fenomeni di body shaming nella vita quotidiana e online.
Un percorso analogo di formazione è stato riservato ai docenti e alle famiglie per rafforzare il ruolo della comunità educante nella prevenzione e nel sostegno alla cura della obesità.

Studenti “formatori”

Gli studenti, a loro volta sono stati protagonisti di una formazione dove hanno potuto scambiarsi reciprocamente e direttamente dati e risorse senza passare per un intermediario centrale. Essa era rivolta ai compagni dei cinque istituti e hanno svolto il ruolo di «informatori di salute». Successivamente hanno poi somministrato un questionario anonimo ai compagni delle altre classi del proprio istituto. Il risultato? Sono stati raccolti ben 325 questionari dove è emerso che uno studente su due considera l’obesità «una patologia in grado di determinare una situazione di malattia». Per quasi due alunni su cinque è un disturbo alimentare e per due studenti su tre non esiste un’unica causa che determina l’obesità, ma bensì più cause legate tra loro come la predisposizione genetica, ambientali, patologie, farmaci.

I ragazzi obesi risultano più soggetti ad atti di bullismo (il 90 per cento di loro) e hanno più difficoltà a inserirsi in un gruppo (a dirlo quasi il 70 per cento degli intervistati).

Le farmacie

Le 105 farmacie che hanno partecipato all’indagine hanno somministrato un questionario agli utenti per rilevare il grado di consapevolezza dei fattori di rischio. Ebbene, dai 1043 questionari compilati da persone mediamente molto istruite, è emerso come ben il 29 per cento ammette di saperne poco o nulla quando sente parlare di sovrappeso, obesità e rischi correlati.
Riguardo le cause dell’obesità, quattro persone su cinque la attribuiscono a errati comportamenti personali o stili di vita non congrui. Tre su quattro alla compresenza di patologie o alterazioni metaboliche e più della metà degli intervistati riconosce l’importanza dei fattori genetici o della predisposizione familiare.

L’obesità non dipende solo dalla buona volontà del singolo e a esserne convinti è oltre l’80 per cento degli intervistati. Allo stesso tempo, quasi sette cittadini su dieci la considerano una vera e propria malattia e quasi l’85 per cento ritiene che abbia un impatto al pari di altre patologie croniche.

I rischi dell’obesità infantile L’obesità infantile è ritenuto uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo futuro di molte malattie croniche come diabete tipo 2, asma, disturbi cardiovascolari, malattie muscolo scheletriche. Non ultimi, problemi psicologici.
Secondo i dati del 2019 del sistema di sorveglianza “OKkio alla Salute”, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, nel nostro Paese il 20,4 per cento dei bambini di 8-9 anni è in sovrappeso mentre il 9,4 per cento è obeso.
I dati (2022) del sistema di sorveglianza «Hbsc Italia» (Health Behaviour in School-aged Children-Comportamenti collegati alla salute dei ragazzi in età scolare, dagli 11 ai 17 anni) e anch’esso coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, mostrano come il 18,2 per cento dei ragazzi tra gli 11 e i 17 anni è in sovrappeso e il 4,4 per cento obeso.

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