Il “Sentiero per Tutti”, l’inno all’inclusività

Il momento dell’inaugurazione con da sinistra Petra Paolini, Roberto Pili, Bachisio Zolo e il sindaco di Uta Giacomo Porcu

Il percorso naturalistico si snoda attraverso zone contigue, ma eterogenee dal punto di vista naturalistico così da permettere una intensa fruizione di sensazioni differenti. La scelta ricade in località “Sa Canna”, attigua al centro Servizi e al punto Ristoro dell’Oasi del Wwf nel compendio boschivo di Monte Arcosu.

Foto di gruppo Ierfop nell’Oasi

«È con grande piacere che partecipiamo all’inaugurazione di questo percorso naturalistico davvero inclusivo» commenta il presidente Ierfop Roberto Pili, «perché si tratta di un’area naturale in cui persone con particolari esigenze, non vedenti o ipovedenti, persone con disabilità fisiche o intellettive, ma anche bambini e adulti, potranno stimolare e recuperare la percezione della realtà attraverso un’esperienza diretta con la Natura».

Il percorso lungo 700 metri può essere effettuato “accompagnati” sul sentiero da un “corrimano – guida” in corda. «Lungo il percorso multisensoriale che si sviluppa sinuosamente» spiega Petra Paolini responsabile dell’Oasi, «si incontrano otto stazioni di sosta definite da tavole incise e in rilievo e da narrazioni vocali che racconteranno storia, luoghi, flora e fauna dell’Oasi».

Si tratta di aree di sosta- didattiche attrezzate, individuabili anche con segnalazione tattile lungo il corrimano, punti qualificati e qualificanti l’intero progetto. «Un plauso a questo progetto» commenta il direttore della Formazione Ierfop Bachisio Zolo, «perché i visitatori non vedenti potranno sperimentare il Sentiero con un’immersione al buio, un’esperienza nuova dove si racconta un altro modo di “vedere” attraverso i sensi, sperimentare la difficoltà, ma anche imparare ad attivare sensi sopiti o poco allenati. Insomma, una vera inclusione».

Il percorso

Il percorso previsto nel progetto “Oasi del cervo e della luna” prevede otto stazioni.

Stazione 1

Nella stazione 1, la tavoletta sensoriale rappresenta i loghi delle due organizzazioni dell’Oasi mentre la narrazione vocale racconta il progetto dell’Oasi del Cervo e della Luna dove si coniugano valori e risorse del Wwf e della Fondazione Domus de Luna a tutela e cambiamento. Gli obiettivi sono diversi tra loro, ma comuni alle due organizzazioni fondatrici. Infatti, da un lato vi è il grande lavoro di conservazione svolto dal Wwf a tutela della biodiversità e del territorio, alla lotta al bracconaggio e al recupero dell’ambiente naturale originario.

Dall’altro lato vi è la grande esperienza di Domus de Luna, per offrire a tutti, in particolare a bambini e ragazzi in età scolare, attività di promozione e sensibilizzazione al valore della natura e alla sua tutela creando al contempo percorsi di autonomia e di inserimento sociale in favore di soggetti in condizione di svantaggio.

Stazione 2: “Acqua: area di sosta e pensiero”

Una panchina in prossimità del Riu Sa Canna con l’acqua che scorre lenta o impetuosa a seconda delle stagioni, la voce ci racconta dell’importanza dell’acqua per piante e animali, ma anche della devastazione che essa infligge quando la natura si ribella.

Stazione 3: “La flora dell’oasi”

Il disegno tattile dell’oleandro e la narrazione vocale, descrivono la flora presente in Oasi dove la diversità vegetale è molto elevata.

Stazione4: “I servizi dell’Oasi”

A questo punto del percorso, un varco permette ai visitatori di accedere all’area ristoro e ai servizi dell’Oasi. Qui si può mangiare e riposare.

Stazione 5: la piazza dei tre carrubi

Gli operatori accolgono i visitatori per un’esperienza che coinvolge tutti i sensi. Verranno quindi guidati nel gustare il corbezzolo appena raccolto o la composta fatta con i frutti nuovi, nel toccare il palco dei cervi o abbracciare il tronco del grande albero, ascoltare il muoversi delle foglie e sentire il profumo della lavanda appena raccolta

Stazione 6 “La fauna dell’Oasi”

La tavoletta sensoriale riporta un cervo maestoso, il re della Riserva, così in pericolo fino a dieci anni fa, ma di nuovo padrone dei luoghi grazie al lavoro del Wwf. E poi il cinghiale, l’aquila reale, il gatto selvatico, il falco pellegrino e le tartarughe.

Stazione 7: “Storia del territorio”

Qui si racconta della raccolta fondi con la quale il Wwf si è mobilitato per salvare il cervo sardo dalla sua inevitabile estinzione. I fondi raccolti permisero l’acquisto di 3mila ettari di territorio grazie alla generosità dei soci e dei cittadini.

E poi c’è la storia dei carbonai e dello sfruttamento dell’Oasi in epoche passate.

Stazione 8: “Arrivederci”

Si tratta di uno slargo dove fermarsi e lasciare il sentiero con l’aiuto di un operatore dell’Oasi.

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