Ceramica, che passione

In Sardegna 118 imprese si occupano della fabbricazione di prodotti in porcellana e ceramica con un coinvolgimento di circa 200 addetti. È quanto emerge dal dossier “Ceramica ad alta vocazione artigiana in Sardegna” realizzato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna sulla base dei dati UnionCamere-infocamere e Istat del 2023.

La situazione in Sardegna

L’87 per cento di queste imprese (100 su 118) sono artigiane e la distribuzione a livello territoriale vede in testa la vecchia provincia di Cagliari con 55 imprese (di cui 47 artigiane), seguono Nuoro (con 32 imprese di cui 29 artigiane), Sassari – Gallura (23 di cui 17 artigiane) e Oristano (8 di cui 7 artigiane). Si registra inoltre una prevalenza di aziende gestite da donne (il 47.2 per cento).

Nell’immaginario collettivo è proprio l’artigianato a costituire l’immagine della cultura e delle radici dell’Isola. Tuttavia si contano poche imprese regolari (meno dell’1 per cento dell’artigianato regionale) con prevalenza di oreficeria, tessuti, ceramiche, legno, pelle, coltelleria. Con una media di 2.2 addetti per azienda si contano quindi circa 400 addetti “ufficiali”. L’artigianato rappresenta un valore aggiunto stimato di circa 95 milioni di euro (diretto, indotto e nero).

Segnalata anche la presenza di 1500 “entità” non regolari (cioè non registrate alle Camere di Commercio) e la contraffazione (circa il 50 per cento dei manufatti non è prodotto in Sardegna e in 5 anni sono arrivati nell’Isola oltre 27 milioni di euro di prodotti contraffatti).

Il quadro nazionale

A livello nazionale le imprese della ceramica generano un fatturato di 450 milioni di euro, con il 62.4 per cento esportato e un valore aggiunto di 182 milioni di euro.

Il comparto della ceramica conta oltre 5mila addetti di cui oltre 3mila nell’artigianato (60.4 per cento degli addetti di comparto). Inoltre, sempre per quanto concerne l’occupazione, l’82.3 per cento è generato da micro e piccole imprese (per un totale del 55.8 per cento del fatturato di settore e il 62 per cento di valore aggiunto).

Anche a livello nazionale si registra un’elevata presenza femminile, con oltre 4 imprese su 10 guidate da donne (1132 imprese attive, pari al 41.6 per cento delle imprese di comparto). Tra le regioni in cui si registra la maggior quota femminile nella ceramica ci sono l’Emilia Romagna (51 per cento), la Sardegna (47.2 per cento) e la Lombardia (45.3 per cento).

Il caro energia

Il settore della ceramica rientra tra i comparti manifatturieri a maggiore intensità energivora. Per questo motivo nel 2023 il 68 per cento delle imprese ha adottato buone pratiche nel digitale, mentre il 40.3 per cento ha investito in prodotti e tecnologia per il risparmio energetico (con prevalenza sul miglioramento del processo produttivo, il miglioramento del prodotto finale e la riduzione del consumo di energia e materiale).

Emanuele Boi

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