Metti una giornata all’ArkeoParco di Ayayu

Si è concluso ieri, giovedì 6 giugno 2024 il corso di ceramica per giovani con disabilità visiva organizzato da Ierfop nell’ambito dei progetti europei Erasmus+. L’ultima giornata ha visto il gruppo classe impegnato in una visita all’ArkeoParco di Settimo San Pietro, tra tombe dei giganti e ricostruzioni di capanne preistoriche.

Passeggiando tra la storia

Si parte alle 8:30 dalla sede Ierfop in via Platone 1/3 a Cagliari con destinazione ArkeoParco didattico Is Domus de Ayayu a Settimo San Pietro, nell’hinterland cagliaritano. La giornata è calda e piacevolmente ventilata, la classe formata da dieci allievi con disabilità visiva è entusiasta. Ad accompagnare i corsisti nella visita le tutor Claudia Serra, Alessia Cannas e Francesca Vargiolu, insieme al maestro ceramista Nanni Pulli, presidente del Gruppo Archeologico di Selargius.

All’arrivo all’Arkeoparco ci accoglie il maestro Roberto Scalas che ci accompagna alla scoperta di questo particolarissimo parco archeologico. Si comincia con la ricostruzione di una capanna dentro la quale trovavano riparo i nostri antenati nuragici. Sembra incredibile, ma più di 3mila anni fa gli uomini e le donne dell’isola riuscivano a creare abitazioni funzionali usando soltanto rami e fango. La capanna ci offre un perfetto riparo dal sole di giugno e ci fa comprendere quanto la natura faccia da sempre parte di noi, della nostra cultura e del nostro essere umani e sardi. C’è silenzio all’interno della capanna, interrotto solo dalla voce del maestro Scalas mentre racconta di come i nuragici costruissero i loro utensili, le tazze, le armi, addirittura dei rudimentali trapani.

Non serve vedere per conoscere

Il maestro Scalas ci fa toccare la struttura delle capanne, ci aiuta a usare un trapano del neolitico, ci fa sentire archi e frecce con la punta in ossidiana. La visita prosegue tra dolmen, antichi megaliti infissi nel terreno, domus de Janas, piccole tombe scavate nella roccia, tombe dei giganti, così chiamate per l’enorme quantità di cadaveri custoditi al loro interno, e riproduzioni di nuraghe. A ogni monumento si accompagna una descrizione del maestro Pulli, il quale ci ricorda come gli antichi sardi, gli Shardana, non fossero quel popolo sottomesso raccontato nei libri di storia, ma una popolazione fiera e ricca di conoscenze in campo architettonico, astronomico e marittimo, aperta agli scambi culturali, in grado di fornire manufatti di pregio come le statue, antecedenti a quelle della cultura greca, e dotata di un esercito forte e conosciuto in tutto il Mediterraneo.

Davanti alla ricostruzione di un antico telaio in corda, si ragiona di identità, culto dei morti e della Madre, lingua sarda e poesia. E del resto, in mezzo a una natura così splendida, sarebbe impossibile fare diversamente. Gli odori, i suoni e il vento ci ricordano quanto la nostra terra sia parte di noi e quanto noi siamo parte di essa. Quanto sia importante conservare una memoria di chi ci ha preceduto, per comprendere chi siamo adesso. L’Arkeoparco Is domus de Ayayu si prefigge proprio questo obiettivo, organizzando visite guidate e laboratori.

Realizzato da appassionati di archeologia, ogni riproduzione è frutto del lavoro e dell’amore di questi uomini e donne amanti della storia sarda, di quella vera, quella ancora sconosciuta ai più. Ogni pietra, ogni ramo è stato raccolto e deposto da queste persone per creare questa fedele rappresentazione di un villaggio nuragico.

Alla fine della visita, ce ne andiamo arricchiti e consapevoli, con nuovi progetti in mente e una giornata speciale nel cuore.

Roberta Gatto

1 commento

  • Roberto Scalas says:

    Non avrei potuto descriverla meglio questa giornata meravigliosa trascorsa con ragazzi meravigliosi, speriamo di essere riusciti a far loro sentire il nostro amore e il nostro rispetto per la Storia Sarda e per chi viene a trovarci, da canto nostro usciamo da questa avventura veramente Arricchiti nell’anima e Grati a tutto lo Staff di “ierfop” Corso per ip.ovedenti quali Claudia Serra, Alessia Cannas ,Francesca Vargiolu e il pres. Dott. Roberto Pili.. e a tutti i ragazzi intervenuti senza dimenticare il bellissimo Cagnolone Voodoo. Speriamo di risentirvi spesso , noi Vi aspettiamo. Ciao a tutti

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