Chat GPT e Be My Eyes: insieme per  cambiare la vita dei non vedenti

Una delle maggiori difficoltà riscontrate dalle persone con disabilità visiva è quella legata all’autonomia: fino a oggi, infatti, per compiere alcune azioni quotidiane come acquistare prodotti in negozio, fare shopping online o anche semplicemente andare in palestra era stato necessario affidarsi a un accompagnatore vedente, che descrivesse i prodotti o indicasse la posizione degli stessi sugli scaffali, così come dei vari attrezzi presenti nelle sale per gli allenamenti. 

Adesso, invece, per farlo sarà sufficiente una app.

Chat GPT e Be My Eyes

Nata per mettere in contatto persone ipovedenti e cieche con volontari vedenti, Be My Eyes ha cominciato ad avvalersi di Chat GPT per implementare una nuova funzione in grado di riconoscere oggetti.

A spiegarne il funzionamento in diretta sui social è stata la modella e blogger inglese Lucy Edwards, già volto noto degli spot dell’azienda Pantene, diventata poi famosa con una serie di video su YouTube in cui mostra come una persona non vedente possa svolgere semplici azioni quotidiane.

Nei reel (brevi video della durata di pochi secondi) dedicati alla nuova funzione di Be My Eyes, la Edwards è in palestra e dimostra in che modo, grazie alla app, riesca in totale autonomia a raggiungere l’attrezzo di cui necessita.

La ragazza spiega che desidera utilizzare i tapis roulant ma non sa dove si trovino: scatta una foto alla sala con il telefono ed ecco che l’applicazione viene in suo aiuto leggendo un testo creato al momento con le indicazioni per raggiungerli. Per comprendere quali siano liberi, la Edwards ripete il procedimento e finalmente comincia il suo allenamento.

In un altro video, la blogger è in un negozio dove si vendono prodotti orientali; prende una bottiglia e la inquadra con il telefono: l’applicazione legge e traduce l’etichetta consentendole di capire di che prodotto si tratti. Altro grande cruccio per le persone con disabilità visiva è la navigazione nei siti di shop online: infatti, le immagini dei prodotti mancano spesso di descrizioni dettagliate e rendono impossibile l’acquisto senza il supporto di una persona vedente. Grazie a Be My Eyes, però, è ora possibile avere una descrizione minuziosa, ad esempio di un vestito indossato da una modella.

Con il supporto fornito dalle nuove tecnologie, insomma, sembra aprirsi sempre più la strada verso una totale autonomia per le persone cieche e ipovedenti.

Roberta Gatto

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