La Reggiana prima in campo in Italia con la maglia in Braille

La Reggiana è la prima squadra italiana ad aver disputato una partita ufficiale con la maglia in cui i nomi dei giocatori sono stati scritti utilizzando il Braille. Il ricavato delle maglie, specificano dal club, sarà destinato a progetti dedicati ai tifosi con disabilità visive che frequentano il Mapei Stadium di Sassuolo, impianto che ospita le gare casalinghe della Reggiana.

I progetti sociali del club emiliano

Il club granata, tuttavia, non è nuovo ad attività di carattere sociale. Nel 2020, infatti, fonda la squadra “Reggiana For Special” per favorire l’inclusione di ragazzi con disabilità cognitivo – relazionali attraverso lo sport.

Le squadre, una di primo e una di secondo livello, sono regolarmente iscritte al campionato Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale della Figc. Sempre il club emiliano è stato selezionato per partecipare al progetto “Integration League”, promosso dalla Lega Pro con il supporto di Unhcr (l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati) e Project School. Il progetto consiste nel promuovere attività di inclusione coinvolgendo ragazzi svantaggiati, rifugiati o richiedenti asilo politico, utilizzando il gioco del calcio come strumento di inclusione.

Le maglie in Braille

Le maglie in Braille sono quindi un piccolo esempio del valore del calcio e l’importanza che questo può rivestire in iniziative sociali. Va ricordato, infatti, come il calcio conta oltre 3 miliardi di appassionati nel mondo e circa 250 milioni di giocatori in oltre 200 Paesi (classifica elaborata da Tifosy con dati aggiornati al 2022).

Già in altri campionati è capitato che delle squadre adottassero maglie con le scritte in Braille.

Nella stagione 2022-2023 il Cska Sofia, squadra del campionato bulgaro, ha inserito alcune scritte in Braille sulla maglia. Nella stagione 2023 – 2024, l’idea è stata ripresa dalla squadra inglese dei Bristol Rovers e dalla squadra giapponese del Jef United (quest’ultima  ha realizzato tutte le scritte in Braille, compresi sponsor e slogan).

Inclusione, una priorità

Il mondo del calcio, come dimostrato dai numeri , ha un grandissimo seguito e proprio per questo motivo sempre più club intraprendono iniziative volte all’inclusione e all’accessibilità: dalle conferenze stampa con traduzione istantanea in Lis (tra i club italiani che offrono questo servizio il Cagliari Calcio), alle audio descrizioni delle partite per i tifosi non vedenti (come l’Ac Milan), da servizi di accompagnamento alla traduzione in Lis dell’inno della squadra del cuore.

Dove non arriva la lungimiranza dei club arriva la passione: sui social network infatti sono sempre più frequenti le testimonianze di genitori o accompagnatori impegnati in telecronache per far vivere la partita a un amico o un figlio cieco o ipovedente. E proprio sugli spalti possono nascere anche delle amicizie tra tifosi di squadre diverse. È il caso di Mirko Mirri (tifoso cieco del Cesena) che dopo aver conosciuto la storia di Luca Bartolucci (tifoso cieco della Vis Pesaro) lo ha contattato e invitato allo stadio Dino Manuzzi di Cesena per seguire insieme la partita; esperienza speciale per i due che hanno replicato in occasione della partita di ritorno.

Emanuele Boi

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